Sardegna, allarme legionella: una donna morta e una grave, chiuso un hotel di Oristano
Una donna è morta per sospetta legionella e un'altra è stata ricoverata in condizioni disperate dopo aver preso parte a un incontro all'Hostel Rodia di Oristano, struttura ricettiva che in seguito è stata chiusa in via precauzionale, eccezion fatta per il ristorante. A deciderlo con un'ordinanza la direttrice del Dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl 5 di Oristano, Maria Valentina Marras. "La struttura – si legge nella nota della Asl – è stata chiusa in via precauzionale in attesa dell'esito sulle analisi dei campioni dei prelievi effettuati ieri dai tecnici specializzati del Dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl oristanese nelle camere e nel serbatoio di accumulo delle acque. I risultati delle analisi si conosceranno non prima di una quindicina di giorni". I due casi di sospetta legionella si erano verificati alcuni giorni fa. Le due donne – una 66enne cagliaritana e una 77enne di Quartu Sant'Elena – erano state ricoverate con sintomi di grave polmonite e avevano partecipato poche settimane fa a un incontro neocatecumenale all'Hostel Rodia. La 66enne è deceduta mercoledì scorso al Policlinico di Monserrato, mentre l'amica è ancora ricovera al Santissima Trinità di Cagliari ed è grave.
Cos'è la legionellosi
Come spiega l'Istituto Superiore di Sanità la Malattia del Legionario, più comunemente definita legionellosi, "è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila". La patologia "è causata nel 90% dei casi dal batterio Legionella, del quale sono state identificate più di 60 specie diverse suddivise in 71 sierotipi. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana".
La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. La pericolosità di queste particelle di acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione. Gocce di diametro inferiore a 5µ arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie. Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso ferita.
"Fattori predisponenti la malattia – spiega ancora l'ISS – sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza. Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione. È inoltre importante la virulenza e la carica infettante dei singoli ceppi di Legionella, che, interagendo con la suscettibilità dell’ospite, determinano l’espressione clinica dell’infezione. Malgrado il carattere ubiquitario di Legionella, la malattia umana rimane rara; i tassi d’attacco nel corso di focolai epidemici sono bassi, inferiori al 5%. Il tasso di mortalità correlata all’infezione da Legionella dipende da alcuni fattori specifici (come la gravità della malattia, l’appropriatezza del trattamento antibiotico iniziale, il luogo in cui è stata contratta l’infezione, le condizioni pregresse del paziente) e può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%".