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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Sarah Scazzi uccisa da Michele Misseri: è la tesi dell’avvocato di Sabrina

Il Tribunale di Taranto ha stabilito che il processo Scazzi deve andare avanti con gli stessi giudici togati e dunque, nella giornata odierna, la parola è tornata a Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri. Perché “zio Michele” ha ucciso Sarah? “Movente sessuale”.
A cura di Susanna Picone
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Il Tribunale di Taranto ha stabilito che il processo Scazzi deve andare avanti con gli stessi giudici togati e dunque, nella giornata odierna, la parola è tornata a Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri. Perché “zio Michele” ha ucciso Sarah? “Movente sessuale”.
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Stamane, dopo che il presidente del Tribunale di Taranto ha respinto l’astensione dei giudici sollecitata in seguito alla diffusione di un fuorionda imbarazzante, la parola in aula è tornata all’altro avvocato di Sabrina Misseri, il difensore Franco Coppi. La sua arringa arriva due giorni dopo quella del collega Nicola Marseglia secondo il quale la cugina della 15enne uccisa ad Avetrana è estranea al delitto. Ed è questa la stessa tesi dell’avvocato Coppi il quale, dopo aver speso ancora due parole sulla richiesta di astensione dei giudici di Taranto, è tornato sul processo e ha spiegato perché sarebbe stato Michele Misseri a uccidere Sarah Scazzi. Lo zio della ragazzina, accusato “solo” di occultamento di cadavere, più volte ha detto di essere il vero responsabile dell’omicidio della giovane e, secondo l’avvocato di sua figlia Sabrina, la Corte deve credere alle sue parole. “Michele Misseri di fronte a voi ha dichiarato di essere l’unico assassino di Sarah Scazzi e non basta dire che è un bugiardo per cancellarlo”, l’avvocato ha sostenuto che pur contraddicendosi nelle sue diverse versioni Misseri è senza dubbio l’assassino della nipote. Perché l’ha uccisa? La difesa di Sabrina parla di movente di natura sessuale perché alcuni giorni prima del delitto lo zio avrebbe tentato un approccio nei riguardi della 15enne.

“Dobbiamo liberarci dai pettegolezzi delle donnette di paese” – Secondo Coppi per evitare il carcere il contadino di Avetrana accusò ingiustamente la figlia anche perché qualcuno lo aveva convinto che Sabrina avrebbe dovuto scontare appena due anni di reclusione. "Noi non trasformiamo in realtà sogni che hanno la consistenza della schiuma del mare", si è espresso in questi termini in aula il professore riferendosi al sogno del fioraio che disse di aver assistito al sequestro. "Dobbiamo liberarci dalle suggestioni del senso comune, dai pettegolezzi delle donnette di paese, sostituendo al senso comune il buon senso", ha aggiunto il difensore di Sabrina. L’avvocato, nel corso della sua arringa, ha definito unico questo processo anche per il numero di testimoni per cui è stata chiesta l’incriminazione per falsa testimonianza: “Qui non si può dire una parola in favore di Sabrina che immediatamente si finisce sotto processo". Ricordiamo che la procura ha chiesto, per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, la condanna all’ergastolo.

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