Sarah Scazzi: Sabrina e Cosima resteranno in carcere durante il processo
È ripreso oggi il processo d’appello davanti alla Corte di assise di Taranto per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010. Corte che ha deciso che Sabrina Misseri e Cosima Serrano, le due donne condannate in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Sarah, resteranno in carcere per tutta la durata del processo. La Corte ha disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare in carcere per le due imputate e ha anche confermato l’obbligo di dimora per il padre e marito delle due detenute, Michele Misseri. La Corte, nella sua ordinanza, ha motivato la decisione con la complessità del processo, la gravità delle imputazione e l’ampiezza del motivi di appello (acquisizione di documenti, perizie, esame imputati, molteplicità dei fatti da esaminare tra di loro collegati, richiesta di sopralluoghi). Se non vi fosse stata sospensione, contestata però dalla difesa di Sabrina, le due donne sarebbero uscite dal carcere a gennaio se il processo di Appello non fosse terminato.
Processo Sarah Scazzi, non sarà riascoltato Michele Misseri
Per quanto riguarda Michele Misseri, per lui non ci sarà un nuovo esame in aula. La Corte di assise di appello di Taranto ha infatti respinto le richieste difensive di perizia e di interrogatorio dello zio di Sarah Scazzi che, com’è noto, si è più volte accusato del delitto tentando di scagionare la figlia. La Corte ha inoltre disposto la perizia trascrittiva di alcune telefonate, parte delle quali intercorse tra Sabrina Misseri e il padre Michele nelle prime ore del 7 ottobre 2010, quando il contadino fece ritrovare i resti di Sarah Scazzi in un pozzo nelle campagne di Avetrana. È stata disposta anche l'acquisizione di alcuni documenti e sentenze mentre la Corte non ha sciolto la riserva sulla richiesta dei difensori di Cosima Serrano di compiere un sopralluogo nella villetta dei Misseri.