Sarah Scazzi, il pg della Cassazione: “Sabrina Misseri resti in carcere”
Sabrina Misseri, la giovane di Avetrana condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della cugina Sarah Scazzi, deve rimanere in carcere. Questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonio Gialanella, nell'udienza a porte chiuse sul ricorso presentato dalla difesa dell’imputata. Nella sua requisitoria davanti alla Prima sezione penale della Cassazione, il pg si è pronunciato per il rigetto dei difensori di Sabrina Misseri, gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, contro l'ordinanza del tribunale del Riesame di Taranto che il 18 febbraio di quest'anno aveva confermato la misura cautelare in carcere. Secondo i difensori di Sabrina Misseri, dopo quattro anni in carcere sarebbe superata la necessità delle esigenze cautelari per la loro assistita e gli arresti domiciliari andrebbero più che bene. “Fermo restando che riteniamo Sabrina Misseri innocente – ha spiegato l’avvocato Coppi- dobbiamo considerare che il delitto di Sarah Scazzi è stato qualificato come delitto d'impeto e quindi non si vede come possa essere reiterato”. La decisione della Prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Umberto Giordano, è attesa nella tarda serata.
L’omicidio di Sarah Scazzi nel 2010 ad Avetrana
Sarah Scazzi è stata uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010, quando aveva 15 anni. Un delitto per il quale in primo grado sono state condannate all’ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima. Il padre di Sabrina, Michele Misseri, è stato condannato a otto anni per soppressione di cadavere. L’uomo si è più volte accusato del delitto sostenendo che la figlia e la moglie sarebbero estranee ai fatti. Sabrina e Cosima, che si sono sempre proclamate innocenti, sono attualmente detenute nel carcere di Taranto. Per il tribunale del Riesame la Misseri deve restare in carcere perché sarebbe ancora pericolosa e potrebbe compiere altri episodi di violenza, scappare e inquinare le prove.