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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Sarah Scazzi: oltre ai Misseri chi sono gli altri che rischiano una condanna

L’omicidio della 15enne di Avetrana avrebbe coinvolto, a vario titolo, diverse persone. Ieri il pm ha chiesto l’ergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima, mentre lo zio Michele andrebbe condannato a 9 anni. Ma ci sono state anche altre richieste, per esempio per Ivano Russo.
A cura di Susanna Picone
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L’omicidio della 15enne di Avetrana avrebbe coinvolto, a vario titolo, diverse persone. Ieri il pm ha chiesto l’ergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima, mentre lo zio Michele andrebbe condannato a 9 anni. Ma ci sono state anche altre richieste, per esempio per Ivano Russo.
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Ieri, al termine della requisitoria nel processo Scazzi, il pm ha formulato le sue richieste di condanna per gli imputati. Ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, figlia e madre accusate di aver ucciso Sarah Scazzi il 26 agosto del 2010 ad Avetrana. Nove anni di reclusione per l’uomo di casa Misseri, lo zio Michele, che da tempo dice di aver ucciso Sarah ma che invece è accusato di soppressione di cadavere. Stesso reato compiuto, secondo la Procura, da Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele, per i quali la richiesta è a 8 anni di reclusione. Al termine dell’udienza la madre di Sarah, Concetta Serrano, ha commentato tali richieste dicendo che “chi ha ucciso merita l’ergastolo”. Ma non sono solo i Misseri i “protagonisti” del delitto di Avetrana. Ieri, mentre alla parola “ergastolo” Sabrina iniziava a piangere, il rappresentante della pubblica accusa proseguiva con le richieste di condanna per i nove imputati davanti alla Corte d’Assise di Taranto.

Da verificare le dichiarazioni di alcuni testimoni – Per Vito Russo, ex difensore di Sabrina Misseri, sono stati chiesti per intralcio alla giustizia e favoreggiamento personale tre anni e sei mesi di reclusione, per Antonio Colazzo, Giuseppe Nigro e Cosima Prudenzano, tutti presunti favoreggiatori, sono stati chiesti tre anni a testa più l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Infine la Procura ha chiesto anche alla Corte la trasmissione al proprio ufficio delle deposizioni di otto testimoni: se la richiesta sarà accolta, tutti rischiano l’incriminazione per falsa testimonianza. Tra queste testimonianze c’è anche quella di Ivano Russo, il ragazzo “conteso” dalle due cugine, oltre ad Alessio Pisello, grande amico dell’imputata. Saranno da verificare anche le dichiarazioni rilasciate da Emma, Salvatore e Giuseppe Serrano, Anna Scredo, Giuseppe Uliveri e Anna Lucia Pichierri. Lunedì 11 marzo si proseguirà con gli interventi degli avvocati di parte civile, la sentenza è invece prevista per la metà di aprile.

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