Sarah Scazzi: l’incomprensibile silenzio di Michele Misseri
A quasi un anno dall'omicidio di Sarah Scazzi, si continua a deridere la verità, ad offenderla, oltraggiarla: il 26 agosto scorso, nel piccolo centro di Avetrana, la mano violenta di qualcuno ha chissà in quale brutale modo ucciso una ragazzina di quindici anni senza che ancora si conosca il come e il perché. Tutto ruota attorno alla famiglia Misseri, a quella villa di via Deledda, diventata meta ora di pellegrinaggio ora di offese.
Da quel maledetto 26 agosto le indagini sono state ostacolate dai componenti della famiglia, in primis Michele Misseri che dal giorno dell'arresto (la notte tra il 6 e il 7 ottobre) ha raccontato agli inquirenti otto versioni assolutamente diverse tra loro, nell'ultima delle quali si è di nuovo accusato quale autore del delitto.
Eppure in carcere restano ad oggi Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente madre e figlia, accusate di aver sequestrato e ucciso la piccola Sarah. Michele è invece ritenuto responsabile dell'occultamento del cadavere, gettato in un pozzo a contrada Mosca, nei pressi di Avetrana. Dovrà rispondere di soppressione di cadavere in concorso con la moglie Cosima, la figlia Sabrina, ma anche di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente suo fratello e nipote.
I pm di Taranto, Pietro Argentino e Mariano Buccoliero, hanno depositato le richieste di rinvio a giudizio, che coinvolgono 13 delle 15 persone raggiunte, lo scorso 1° luglio, dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari, per aver in qualche modo nascosto la verità, lasciando che la piccola Sarah pagasse per tutti.
I pm sono convinti che ad uccidere Sarah sia stata Sabrina, la quale, vittima della sua stessa gelosia, ha strangolato la cuginetta a morte, colpevole di aver ricevuto piccole attenzioni da Ivano Russo, il ragazzo del quale era innamorata. Sabrina e la madre, Cosima Serrano, sono accusate di in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
E dopo le sue otto versioni, tutte discordanti tra loro, dopo aver a lungo parlato di quanto accaduto lo scorso 26 agosto, oggi Michele Misseri ha deciso di trincerarsi nel silenzio come confermato dal suo avvocato, Armando Amendolito, il quale, qualche giorno fa, ha depositato la rinuncia all'interrogatorio.
Tra tutti il personaggio più incomprensibile di questa tragedia, i cui contorni a quasi un anno di distanza faticano a delinearsi, resta Michele Misseri, colui che si è accusato di crimini efferati, ogni volta ammessi, ogni volta negati. Incomprensibile quanto la scelta del suo silenzio.