Sarah Scazzi: forzato il portone del garage della famiglia Misseri
La notte scorsa è stato forzato il portone del garage della famiglia Misseri, luogo principale dove, appunto, si concentra l'intera vicenda della morte della piccola Sarah Scazzi. È stato Michele Misseri, zio della ragazzina, a denunciare l’accaduto ai Carabinieri di Avetrana. Secondo il legale del contadino di Avetrana, Armando Amendolito, non si tratterebbe solamente di un atto vandalico. Come spiega l’avvocato, “Negli ultimi tempi altre lettere di minacce sono state inviate al mio assistito”. Durante la notte, Misseri avrebbe sentito un botto, pensando che si trattasse dei tradizionali petardi che in questo periodo ragazzini e non fanno esplodere attendendo l’arrivo del nuovo anno.
Quando si è svegliato e si è diretto al garage, Michele Misseri ha notato che il pesante portone in ferro era stato danneggiato e forzato: all’interno, l’uomo ha ritrovato un copertone d’auto, forse lanciato all’interno del garage per incendiare ciò che c’era all’interno: per il momento, però, questa è solo un’ipotesi. Non è ancora chiaro se gli intrusi siano entrati in possesso di qualche oggetto presente nel garage e sarà alquanto difficile capire se è stato furtato qualche arnese, poiché nel garage sono accatastate masserizie di diverso genere, in maniera molto confusionaria. Michele Misseri è stato scarcerato a maggio e ora deve rispondere esclusivamente di concorso in soppressione di cadavere. La moglie Cosima Serrano e la figlia Sabrina restano in carcere, con diversi capi di accusa: concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Da quando Misseri è ritornato a casa, si sono verificati diversi atti vandalici ai danni dell’abitazione dei Misseri: oggetti di diverso tipo gettati nel giardino, secchi d’acqua, un petardo che, esplodendo, danneggiò un vaso e un cappio.
L’avvocato Amendolito aveva chiesto al Tribunale del Riesame di revocare l’obbligo di dimora ad Avetrana e l’obbligo di rimanere in casa dalle 19 alle 7 di mattina, affibiati al suo assistito. La richiesta, però, è stata rigettata, ma è stato concesso a Michele Misseri di recarsi in Casera a firmare solo una volta al giorno, dalle 17 alle 18. In precedenza, all’uomo era stato imposto di firmare due volte al giorno.