Sarah Scazzi: per la Cassazione Michele Misseri è inattendibile
Michele Misseri è inattendibile. Le sue dichiarazioni riguardanti l'omicidio di Sarah Scazzi, la ragazzina uccisa ad Avetrana lo scorso 26 agosto, sono "tra di loro incompatibili e sovente contrapposte. Ognuna porta con sé una totale o parziale, ma sempre significativa, quota di ritrattazione e, con essa, un grave segnale di inattendibilità". E' questo il passaggio fondamentale delle motivazioni depositate oggi dalla Corte di Cassazione in base alle quali la Suprema Corte ha deciso di annullare, con rinvio, una delle ordinanze di carcerazione di Sabrina Misseri.La decisione della Corte, presa martedì, obbliga il Tribunale del Riesame di Taranto a rivalutare il materiale indiziario e a rispondere a tutte le obiezioni dei legali di Sabrina Misseri. La posizione di Sabrina Misseri, a seguito della decisione della Cassazione, si è parecchio alleggerita. Anche perché le accuse mossegli da Michele Misseri, essendo quest'ultimo stato definito inattendibile, perderebbero molta credibilità.
Alla ragazza, però, non è stato consentito di lasciare il carcere. I suoi avvocati, Franco Coppi e Nicola Marseglia, ne avevano chiesto la scarcerazione perché erano emersi "elementi di novità" nel corso delle indagini. I legali avevano fatto leva sul forte alibi della loro assistita e sulle dichiarazioni contraddittorie di Michele Misseri. La Cassazione ha però respinto il ricorso e ora toccherà al Tribunale di Taranto stabilire se concederle o meno gli arresti domiciliari.
La Cassazione hanno anche bacchettato i giudici che hanno confermato la custodia in carcere di Sabrina, rei di aver dato retta al racconto di Michele Misseri non svolgendo nessuna verifica dei comportamenti effettivamente tenuti dall'uomo e riscontrando il suo racconto solo con le sue stesse dichiarazioni. Il procedimento di verifica, invece, deve essere "compiuto dall'esterno".
La Suprema Corte ritiene anche che il Tribunale del Riesame non abbia dato sufficienti spiegazioni agli altri tre elementi (escludendo le dichiarazioni di suo padre) che hanno portato alla carcerazione di Sabrina, ovvero le dichiarazioni dell'Pisanò, la retrodatazione dell'orario del delitto e il movente delle gelosia.