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Sarà scarcerata Michelle Martin, moglie del “mostro di Marcinelle”

Il “mostro di Marcinelle” torturò, stuprò e uccise sei ragazze in dieci anni, dal 1985 al 1996: le vittime avevano un’età compresa tra gli 8 e i 19 anni.
A cura di Daniela Caruso
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Belgio sotto choc: a breve sarà rimessa in libertà la moglie di Marc Dutroux, meglio conosciuto come il "Mostro di Marcinelle". Michelle Martin era stata condannata, in precedenza, a 30 anni di carcere, in quanto considerata complice dell'ex compagno nella triste vicenda che decretò la morte di due bambine di soli 8 anni, Julie e Melissa. Le piccole furono dapprima rapite e poi chiuse in una cantina, dove subirono atrocità e violenze. Le due ragazzine morirono di stenti, freddo e fame. La donna, condannata a scontare trent'anni di prigione nel 2004 dalla Corte d'Assise di Arlon, ha chiesto la libertà condizionata per cinque volte, avendo già scontato la metà della pena affibbiatale. L'ultima richiesta è stata ora accolta dal tribunale di Mons. L'ex complice di Detroux uscirà dall'istituto penitenziario nel quale è detenuta per ritirarsi nel monastero delle Clarisse a Malonne, località a un centinaio di chilometri a Sud di Bruxelles.

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Michelle Martin, ex moglie del mostro di Marcinelle

Il "mostro di Marcinelle" ha torturato e ucciso sei ragazze: le vittime avevano un'età compresa tra gli 8 e i 19 anni. Tutte le ragazze sono state violentate da Detroux. Le violenze sono iniziate nel 1985 e hanno avuto fine nel 1996. Laetitia, una ragazza di 14 anni, viene rapita nel 1996, dopo aver svolto la sua consueta lezione in piscina. Venne caricata in un furgone bianco, risultato poi intestato al "mostro", identificato grazie alla testimonianza di un uomo presente sul posto.

La sera del 15 agosto 1996 il procuratore di Neufchâteau, Michel Bourlet, annunciò di aver ritrovato due ragazze adolescenti durante un'edizione speciale del telegiornale: si trattava di Laetitia e Sabine, un'altra giovane scomparsa. Solo dopo quasi 8 anni, si arrivò al processo il 1 marzo 2004. Nella vicenda furono imputati, oltre allo stesso Dutroux, anche la moglie Michele Martin ed i loro complici Michel Lelièvre e Michel Nihoul.

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