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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Sara Pedri, stop alle ricerche nel lago di Santa Giustina. La sorella: “Non è una fine ma un inizio”

Si sono concluse con esito negativo le ricerche del corpo di Sara Pedri effettuate negli ultimi tre giorni nel lago di Santa Giustina, in Trentino. La sorella: “Le ricerche non finiranno mai finché Sara non torna a casa. Non è una fine ma un inizio”.
A cura di Ida Artiaco
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Sara Pedri.
Sara Pedri.

Si sono concluse dopo tre giorni le ricerche del corpo di Sara Pedri, la ginecologa trentenne originaria di Forlì e scomparsa a Trento il 4 marzo 2021. Le operazioni sono state condotte nel lago di Santa Giustina, in Trentino, e coordinate dal maggiore Guido Quatrale, comandante della compagnia dei carabinieri di Cles.

Nonostante abbiano partecipato anche quattro unità cinofile in arrivo dalla Germania ed esperte nel fiuto di cadaveri, del corpo di Sara non è stata trovata traccia. Lo ha confermato anche la sorella Emanuela con un lungo messaggio su Facebook.

"Avevamo parlato di speranza ma anche di un miracolo – si legge -. Sapevamo che non sarebbe stato facile per due motivi fondamentali: l'ambiente avverso e il tempo passato. Nonostante la grande delusione di non averla trovata e portata a casa, siamo sempre stati realisti e consapevoli che poteva andare così.Parlando ieri sera con il Comandante Maggiore Guido Quatrale che ringraziamo con tutto il cuore per l'impegno e la grande professionalità, ci siamo ripromessi che continuerà ad esserci una costante perlustrazione ed un'attenzione speciale al lago per cercare Sara perché, a detta sua, "Sara è diventata come una loro figlia". Le ricerche non finiranno mai finché Sara non torna a casa…non è una fine ma un inizio".

Emanuela è poi passata a ringraziare "i cani dalla Germania, addestrati per la ricerca cadaveri in acqua, l'unità cinofila dei carabinieri di Bologna, specializzata nella ricerca di cadaveri in ambiente terrestre, il nucleo sub di Genova e i vigili del fuoco di zona tra Cles, Cagnò, Tassullo, Taio e Banco e tutti i volontari coinvolti nella ricerca. Un ringraziamento speciale va al "mio capitano" Guido Quatrale che ha coordinato le ricerche in maniera impeccabile senza tralasciare nulla e credendoci fino in fondo. Io e la mia famiglia ringraziamo sempre l'Associazione Penelope Italia Odv che è parte integrante di questa ricerca continua (sia quella fisica, che della verità), senza la quale nulla di tutto questo sarebbe potuto succedere".

I cani avevano in verità fiutato qualcosa, una traccia avvertita nell’ultimo quadrante nella zona centro sud del lago, sotto la frazione di Banco. Così i i sommozzatori si sono immersi per ore nel pomeriggio ma non hanno trovato nulla.

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