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Sara Pedri, pm chiede condanna per ex primario Tateo e vice: “A Ginecologia clima oppressivo”

Il pm di Trento ha chiesto la condanna per l’ex primario di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu accusati di presunti maltrattamenti ai danni di 21 tra infermiere, ostetriche e medici tra cui Sara Pedri, la giovane ginecologa scomparsa.
A cura di Antonio Palma
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Sara Pedri e Saverio Tateo
Sara Pedri e Saverio Tateo

“Nel reparto di ginecologia dell’ospedale di Trento si era creato un clima oppressivo", così oggi il pm Maria Colpani ha aperto la requisitoria nel processo a carico dell’ex primario Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu accusati di presunti maltrattamenti ai danni di 21 tra infermiere, ostetriche e medici tra cui Sara Pedri, la giovane ginecologa scomparsa il 4 marzo di tre anni fa subito dopo avere dato le dimissioni per le presunte pressioni subite in reparto.

"Sono molte le testimonianze raccolte che fanno capire il clima oppressivo che si era creato nel reparto di ginecologia dell'ospedale Santa Chiara di Trento, problematiche già note fin dal 2018” ha dichiarato il pm di Trento che sostiene l’accusa nei confronti dei due imputati. Nella sua lunga requisitoria, iniziata alle 9.30, il pubblico ministero ha ripercorso anche la giornata del 4 marzo del 2021, quando al lago di santa Giustina, in Val di Non, venne ritrovata l’auto della ginecologa le cui ricerche sono state ora sospese.

Sara Pedri
Sara Pedri

Proprio la sparizione di Sara Pedri e i suoi scritti sulle condizioni di lavoro in ospedale, diede il via alle indagini su quanto accadeva in reparto a Trento. Sotto inchiesta sono finiti il Primario e la vice che dal loro canto rigettano ogni accusa. "C'è chi ha strumentalizzato la sua scomparsa. Attorno a me un clima di bugie. Mi hanno descritto come un mostro che non sono ma io non sono aggressivo, sono solo una persona piuttosto severa, amo il rigore perché nell'ospedale il rigore è fondamentale” aveva dichiarato il ginecologo, bollando come “un'odiosa e gravissima falsità” le accuse che gli vengono mosse.

Sara Pedri
Sara Pedri

Dalle testimonianze è emerso un "quadro lucido e convinto: il dipartimento era come una pentola pressione piena di gas nocivo pronta ad esplodere" sostiene invece l'avvocato Nicodemo Gentile, rappresentante della famiglia di Sara Pedri che si è costituita parte civile nel processo. "Sara non c'è più, ma la sua fine drammatica è servita a scoperchiare un vaso di Pandora. Sara ha fatto con sacrificio quello che avrebbe dovuto fare politica già dal 2018", ha aggiunto Gentile, concludendo: "Ci aspettavamo questa impostazione da parte dell'accusa, che concorda con l'esito delle indagini e di quanto emerso nell'incidente probatorio, la famiglia Pedri fa pieno affidamento nella giustizia".

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