Sara Pedri oggi compie 34 anni: “Continuiamo a cercarla, ma difficile sia rimasto qualcosa di lei”
"Sara oggi compie 34 anni, ci tengo a sottolinearlo all’indicativo presente. Il condizionale non mi piace. Pensare o dire che li avrebbe compiuti non mi piacerebbe. Noi familiari viviamo questa giornata come se Sara fosse ancora al nostro fianco".
A parlare è Emanuela, la sorella di Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo 2021 a Trento, dove lavorava, e il cui corpo non è ma stato ritrovato. Oggi, nel giorno del suo compleanno, la famiglia vuole tenere accesi i riflettori sulla vicenda, affinché non si fermino gli sforzi per trovarla.
"Stiamo continuando a cercarla anche se siamo consapevoli che dopo due anni è difficile che di Sara sia rimasto qualcosa. Il lago di Santa Giustina, il principale sito in cui le ricerche sono localizzate, è continuamente sotto i riflettori", ha detto Emanuela in una intervista al Corriere della Sera.
In un post condiviso sulla propria pagina Facebook Emanuela ha anche scritto: "Sono 31 anni di vita terrena, di forte presenza fisica, perché Sara amava il contatto fisico, le attenzioni e le coccole. Sono 3 anni di vita "ultraterrena" in cui la sua dolorosa assenza è diventata una presenza infinitamente più grande. L'abbiamo cercata tanto fisicamente senza mai trovarla, ma poi abbiamo scoperto che era semplicemente nella stanza accanto, bastava solo aprire la porta e guardare meglio".
Sull'iter giudiziario che ha preso il via dopo la scomparsa di Sara, Emanuela ha concluso dicendo: "C’è un’udienza preliminare è stata fissata nel mese di novembre. Non è un processo che comunque ci auguriamo cominci presto. La vicenda giudiziaria come è noto non riguarda solo Sara ma anche tante altre vittime, come lo è stata lei, di abusi e di mobbing in corsia. Questo è molto importante per noi: se anche vincessimo il processo Sara non tornerebbe qui con noi è importante fare giustizia per aiutare chi c’è ancora". Secondo gli inquirenti, Sara sarebbe stata vittima di gravi episodi di mobbing nel reparto ospedaliero di ginecologia in cui lavorava da pochi mesi, il Santa Chiara di Cles.