Sara Pedri, le rivelazione del fidanzato: “Aveva paura, costretta in una stanzetta da sola per ore”
Costretta per un intero pomeriggio a rimanere chiusa in una stanzetta dell'ospedale da sola senza far nulla, è uno dei soprusi di cui sarebbe stata vittima sul lavoro Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa nel nulla il 4 marzo scorso mentre esercitava la professione dell’ospedale Santa Chiara di Trento dove sarebbe sta sottoposta a umiliazioni continue da parte dei suoi superiori. A raccontare l'ennesimo e inquietante particolare è stato il fidanzato della dottoressa, Guglielmo Piro, rivelando che proprio da quel momento Sara aveva iniziato ad avere paura del lavoro e si recava malvolentieri in ospedale. "Costretta per un intero pomeriggio a rimanere in una stanzetta da sola senza far nulla e solo alle 21, terrorizzata dalla neve, è riuscita ad andarsene e prendere l'auto per tornare a casa" ha raccontato l'uomo al quotidiano Il dolomiti.
"Dopo questo episodio ha smesso di raccontarmi quello che le succedeva. Ha iniziato a cambiare atteggiamento nei confronti dell'ambiente di lavoro. Aveva paura ed ha iniziato ad andare al lavoro controvoglia" ha aggiunge Piro, confermando in sostanza i racconti della sorella e degli altri familiari ma anche dei colleghi più vicini a Sara Pedri che parlano di un ambiente all'interno del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento come di una vera e propria polveriera. Comportamenti e punizioni ben oltre il consentito che hanno spinto l’azienda sanitaria trentina a rimuovere il primario la sua assistente per " una situazione di reparto critica”.
"Io le dissi di dimettersi perché quello era un ambiente malsano. Ma da quel momento non mi ha più raccontato quello che le accadeva al lavoro, mi diceva solo che aveva avuto un'altra ‘giornata nera' o un'altra ‘giornata difficile'." ha spiegato Piro. Sara Pedri infine si era dimessa come aveva annunciato allasorella ma da quel giorno di le si son perse le tracce. "Ci siamo sentiti per l'ultima volta la sera del 3 marzo. Su WhatsApp le ho scritto ‘Ti amo' ma il messaggio non l'ha mai letto ed è rimasto così, fermo, con due spunte grigie e basta. Se c'è un colpevole pagherà ma non vado a puntare il dito contro nessuno. A me interessa solo di Sara e che torni da noi" ha concluso Piro.