Sara Pedri, la sorella a Fanpage: “Non voglio pensare di dover aspettare 6 anni prima di rivederla”
Secondo giorno di ricerche per Sara Pedri, la ginecologa di Forlì scomparsa da Cles il 4 marzo 2021. Sono cinque le unità cinofile della polizia di Monaco di Baviera specializzate nel ritrovamento di cadaveri in acqua che da questa mattina stanno perlustrando le acque del lago di Santa Giustina, in Val di Non, Trentino, dove si pensa possa trovarsi il cadavere della 28enne.
Sara si sarebbe lanciata nel vuoto da un ponte finendo nelle acque del torrente Noce che l'avrebbe inghiottita trascinando poi il cadavere fino al lago. Intanto è ancora in corso l'incidente probatorio che vede la testimonianza di nove colleghe di Sara che come lei lavoravano all'ospedale Santa Chiara di Trento e che avrebbero confermato le vessazioni subite dalla ginecologa raccontando il clima nel quale erano costrette a lavorare. Al centro dell'indagine aperta dalla Procura di Trento l'ex primario del reparto di ginecologia, Saverio Tateo, e la sua vice, Liliana Mereu.
“L'ambiente sta ostacolando le ricerche – spiega Emanuela Pedri, sorella di Sara – io non perdo la speranza anche perché in quel lago sono stati ritrovati tutti. Non voglio pensare di dover aspettare sei anni prima di rivedere mia sorella, ma non c'è molto che possa fare qualora le ricerche diano esito negativo anche questa volta, se non avanzare una nuova richiesta: non smetterò mai di cercare mia sorella”.
Emanuela, sono riprese le ricerche di tua sorella Sara nelle acque del lago di Santa Giustina
Sì, e si tratta di un fatto che possiamo definire quasi straordinario viste le circostanze. Dureranno solo due giorni e quindi si concluderanno stasera. Di fatto si erano già concluse ad aprile 2021 e di norma non succede che vengano attivate nuovamente, soprattutto perché non siamo dinanzi a un caso di omicidio ma di scomparsa e in questi casi le ricerche durano 15 giorni.
Sara si ipotizza che sia sempre stata in acqua, in quel lago, e quindi c'è stato bisogno di strumentazioni particolari e dei cani molecolari d'acqua: questo ci ha permesso di aggiungere ulteriori 15 giorni di ricerca. I carabinieri hanno fatto richiesta a maggio per avere i cani molecolari, e si è arrivati a oggi.
Del caso di Sara si continua a parlare tanto e con profondo affetto
Io ho avuto tantissimo sostengo da Cles, tutti lì ci hanno sempre dato parole di sostegno e coraggio. Si sono affezionati al caso di Sara, forse perché è diventato un caso di rilevanza sociale che ha toccato ognuno di noi: chi non è mai stato vittima di bullismo, di mobbing sul lavoro o di ingiustizie? Sara è entrata nelle case di tanti italiani che l'hanno un po' adottata.
Il sorriso richiama sorriso e il dolore richiama dolore. E oggi se è caduto quel muro di gomma e omertà che c'era prima è perché quando mi sono avvicinata alle famiglie di chi ha subito mobbing, quel dolore condiviso ha fatto sì che venisse fuori la verità. E così anche le colleghe di Sara hanno iniziato a parlare e raccontare ciò che hanno subito. L'omertà si combatte entrando nella vita degli altri e ascoltando il loro dolore.
Per quanto riguarda invece l'aspetto giudiziario, si sta per chiudere l'incidente probatorio
Stiamo andando avanti con più certezze, e questo si evince dal fatto che si è arrivati all'incidente probatorio. Sono state ascoltate finora otto testimoni, l'ultima verrà ascoltata il prossimo 19 dicembre. I tempi sono stati lunghi ma le testimonianze sono state altrettante lunghe: abbiamo un incidente probatorio in corso da mesi. Sono 21 le parti offese e sono solo nove quelle ascoltate.
Ci sono testimonianze inequivocabili di persone che hanno lavorato anni in quell'ospedale e che hanno raccontato cosa accadeva, cose che ha raccontato Sara a noi famigliari per settimane. Nel mio cuore c'è il desiderio di arrivare al processo perché sarebbe impossibile e inaccettabile.
Cosa ti aspetti da queste nuove ricerche?
L'ambiente sta ostacolando le ricerche, e se domani si potrà tornare nel lago non potrà essere nel periodo invernale perché arriverà la neve, arriveranno le piogge, farà freddo, l'acqua si alza. Io non perdo la speranza anche perché in quel lago sono stati ritrovati tutti, o emersi quando le forze dell'ordine non ci sono riuscite. Non voglio pensare di dover aspettare sei anni prima di rivedere mia sorella, ma non c'è molto che possa fare qualora le ricerche diano esito negativo anche questa volta.
Nel caso farai altre richieste per far sì che vengano attivate nuovamente le ricerche?
Lo farò sempre, non smetterò di cercare Sara.