Sara Pedri, il racconto di una ginecologa: “In reparto a Trento c’era un clima insalubre”
Si è conclusa nel pomeriggio di oggi l'ultima udienza dell'incidente probatorio dell'indagine sulla scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa di cui non si hanno più notizie dal 4 marzo 2021. Il giudice per le indagini preliminare del tribunale di Trento, Enrico Borrelli, ha infatti ascoltato l'ultima delle otto ginecologhe individuate come persone vulnerabili dalla Procura, all'interno del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Trento.
Al gip la ginecologa, ascoltata per circa sei ore, ha confermato quanto raccontato dalle sue colleghe circa il clima che si respirava in reparto e di conseguenza le modalità di lavoro alle quali si era costretti. Nello specifico stando a quanto si apprende avrebbe parlato di "un clima insalubre", lo stesso che avrebbe quindi vissuto anche Sara Pedri che poco prima di sparire nel nulla aveva raccontato con non poche difficoltà ai famigliari delle continue e costanti pressioni e vessazioni subite durante i turni di lavoro.
Nell'ambito dell'inchiesta sulla sua scomparsa sono due le persone indagate, l'ex primario dell'ospedale Santa Chiara, Saverio Tateo, e la vice primaria Liliana Mereu: entrambi sono accusati di maltrattamenti sul luogo di lavoro e abuso dei mezzi di correzione all'interno dell'unità operativa. Secondo l'ipotesi della Procura tra le vittime però non ci sarebbe solo Sara Pedri: sarebbero infatti 21 le persone offese tra ostetriche e ginecologhe tra cui la stessa 32enne originaria di Forlì. In corso anche l'udienza per il processo civile relativo al licenziamento di Tateo di fronte al giudice del lavoro di Trento, Giorgio Flaim.