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Sara Pedri, il primario Tateo si difende: “Non sono un orco, io severo, in ospedale è fondamentale”

La difesa di Saverio Tateo, il medico accusato dalla Procura di Trento di maltrattamenti nell’ambito dell’inchiesta per la scomparsa di Sara Pedri.
A cura di Antonio Palma
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Sara Pedri e Saverio Tateo
Sara Pedri e Saverio Tateo

“La dottoressa Pedri ha ricevuto da me tutti i riguardi che sono dovuti a una giovane professionista. Sono stato dipinto come un orco ma sono solo severo perché il rigore in ospedale è fondamentale” così si difende l’ex primario di ginecologia al Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, il medico accusato dalla Procura di Trento di maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione nell’ambito dell’inchiesta per la scomparsa di Sara Pedri. Parlando per la prima volta in prima persona in una intervista a La Stampa, Tateo rigetta ogni accusa e dà una descrizione diametralmente opposta rispetto a quella raccontata dalle colleghe della ginecologa sul clima che si respirava nel reparto da lui diretto.

Tateo: “Sara Pedri ha ricevuto da me tutti i riguardi"

Tateo afferma di non essersi mai accorto di quel clima pesante descritto da molte colleghe e che aveva già portato a precedenti segnalazioni e continue richieste di trasferimento. Anche per quanto riguarda Sara Pedri , l’ex primario sostiene di non averla mai maltrattata né messo in atto nei duoi confronti azioni di mobbing. “La dottoressa Pedri ha ricevuto da me tutti i riguardi che sono dovuti a una giovane professionista che, lasciato pochi giorni prima l'ambiente comunque protettivo dell'università, si è trovata a dover fronteggiare i ritmi e le esigenze della corsia e della sala operatoria” ha dichiarato Tateo, bollando come “un'odiosa e gravissima falsità” le accuse che gli vengono mosse. “Era una specialista da poco tempo, la sapevo sola in Trentino e per di più durante la seconda ondata di Covid. Per questo le avevo dato dei turni che la lasciavano libera i fine settimana e i festivi” ha sostenuto il medico.

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"Non sono aggressivo, sono solo severo"

“Mi hanno descritto come un mostro che non sono ma io non sono aggressivo, sono solo una persona piuttosto severa, amo il rigore perché nell'ospedale il rigore è fondamentale” ha aggiunto il ginecologo nella lunga intervista dicendosi “dispiaciuto per quanto è successo a questa ragazza” che descrive come “educata, interessata a ciò che faceva e con un senso di responsabilità verso il lavoro”. Un racconto di se stesso opposto a quello della Procura, secondo la quale l’uomo, insieme alla sua vice Liliana Mereu, avrebbe instaurato un clima di terrore in reparto, come testimoniato da diversi medici e infermieri, con  “condotte vessatorie eccedenti l’ordinario potere di correzione verso un dipendente”.  "Parliamo di una struttura nella quale le stanze erano insonorizzate perché le urla arrivavano fino ai corridoi" ha ricordato infatti l'avvocato  della famiglia di Sara Pedri.

Sara Pedri
Sara Pedri

Tateo: "L'Asl mi ha sempre riconfermato"

“Se qualcuno mi avesse esposto i suoi problemi, avrei risposto, non scappo da nessuna parte. Invece mi sono impegnato nella sanità pubblica, forse questa cosa ha dato fastidio a qualcuno. E del resto l’Azienda Sanitaria trentina mi ha sottoposto a valutazione ogni anno e riconfermato ogni 5 anni. Nel 2021 l’ultima riconferma" ha sostenuto ancora Tateo. Proprio la riconferma del primario a più riprese prima dell'allontanamento per il caso Pedri  è uno dei punti che la famiglia di Sara chiede di verificare. "Il primario è stato licenziato dalla stessa azienda che per dodici anni gli ha pagato lo stipendio e ha fornito ottime recensioni sull'ambiente di lavoro. Mi chiedo come sia potuto accadere se c'erano colleghe che avevano già denunciato situazioni simili nel 2017" ha ricordato l'avvocato della famiglia di Sara .

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