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Sara Altomeni morta in casa a Fano, attesa autopsia: il corpo nell’appartamento senza segni di scasso

Sara Altomeni, 42 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento di Fano. La porta dell’abitazione era chiusa dall’interno a doppia mandata. Per chiarire le cause del decesso sarà necessaria l’autopsia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sara Altomeni, 42 anni
Sara Altomeni, 42 anni

Per un'intera mattinata la made di Sara Altomeni aveva provato a chiamarla senza ricevere alcuna risposta. Dopo diversi tentativi, la donna si è recata a casa sua preoccupata e ha iniziato a suonare al campanello. Anche in quel caso non ha ricevuto risposta e così sono stati allertati i soccorsi. La 42enne è stata trovata morta nella sua camera da letto, riannicchiata sul pavimento in abiti da casa. A trovarla così, i vicini di casa della donna che hanno aiutato l'anziana madre a sfondare la porta dell'appartamento. La porta di casa era chiusa dall'interno a doppia mandata.

La donna è stata trovata morta alle 9 di ieri, domenica 30 giugno, in un condominio di via Ambrosini, nel quartiere di San Lazzaro. I vicini di casa hanno allertato il 118 ed è intervenuta una sua ambulanza che non ha potuto fare nulla se non constatare il decesso della 42enne. Altomeni viveva in compagnia della sua cagnolina pit bull Nikita, adottata qualche anno fa, con la saltuaria presenza della mamma. Sul posto sono intervenuti i carabinieri con gli addetti ai rilievi scientifici e il medico legale.

Sui social è stato pubblicato poco dopo un post che dava l'allarme per un altro omicidio a Fano (notizia arrivata dopo la morte violenta dei coniugi Ricci), ma l'ipotesi di un altro delitto ha lasciato subito spazio a quella del malore. Gli inquirenti hanno escluso questa pista di indagine per le circostanze del rinvenimento del cadavere quali la chiusura dall'interno nell'abitazione al secondo piano, l'assenza di segni di violenza sul corpo e di colluttazione nell'ambito domestico. Per accertare la causa del decesso sarà necessario eseguire però l'autopsia. Tra gli oggetti trovati e sequestrati nella camera da letto anche una siringa.

Secondo le informazioni acquisite dai carabinieri ascoltando i parenti e i vicini, la vittima svolgeva il lavoro di barista in un circolo, ma un mese fa aveva pubblicato sul suo profilo Facebook un appello per trovare lavoro. "Cerco con urgenza qualsiasi tipo di lavoro – aveva scritto -. Esempio: barista, aiuto in cucina, pulizie e varie faccende di casa ma anche in fabbrica".

La sua passione erano gli animali: aveva un'esperienza decennale nella toelettatura di cani e gatti. Si offriva anche come dog sitter e l'associazione Rebel Soul Dog, da cui aveva ricevuto Nikita, l'aveva definita un'ottima "adottante". Sui social aveva espresso il desiderio d "tornare ad essere felice in due come tanti mesi fa".

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