Saponara: “I soccorsi non sono mai arrivati, siamo in Sicilia” (VIDEO)
Dopo l'alluvione a Saponara: "Siamo stati abbandonati"
La gente reclama i ritardi nei soccorsi e l'assenza di assistenza. Durante la loro tragedia gli abitanti si sono aiutati da soli.
Lo sconforto gridato da una donna con gli occhi pieni di lacrime cattura fortemente l'attenzione pubblica. Oggi, dopo il disastro di cui sono state vittime i siciliani, risaltano le sue parole: "Siamo stati lasciati soli". I disastri ripetuti, quasi identici, che si stanno verificando in Italia ci restituiscono le stesse immagini, ci riportano alla mente le stesse domande, ci interrogano su chi o cosa non è andato bene. Se mettessimo a confronto i filmati delle alluvioni di Genova con quelle di Messina e quelle di Catanzaro non potremmo scorgere tante differenze, noteremmo la stessa delusione tra la gente, la stessa disperazione sui loro volti, la stessa disillusione. Saponara, un comune a 25 km da Messina, è uno dei paesi che è stato ingoiato dalle alluvioni, tra il silenzio e l'indifferenza.
Il dramma si ripete da tempo, i fiumi straripano e la città rimane ricoperta e devastata dal fango, distruggendo la vita degli abitanti. Sono stati gli stessi residenti di Saponara a scavare tra il fango a mani nude, con lo sconforto negli occhi. La signora che dà voce alla disperazione, che lamenta i ritardi e la noncuranza è la vicina di casa di 2 delle 3 vittime del nubifragio a Messina, che ha portato con sé case, strade e persone. Le due vittime erano padre e figlio e sono stati i vicini di casa a cercarli tra i detriti, i soccorsi non sono mai arrivati. Al buio e sotto la pioggia scrosciante ai cittadini non era rimasto che aiutarsi l’un con l’altro, non perdendo il coraggio, ma infondendoselo a vicenda.
A Giampilieri la situazione non è cambiata
Due anni dopo l'alluvione a Giampilieri nel 2009 i lavori vanno a rilento e i fondi sono bloccati.
La gente era preoccupata già da due settimane a Saponara, quando si temeva che si finisse in tragedia come due anni fa a Giampilieri. Con un nubifragio frana la montagna, esonda il torrente e il paese è ingoiato senza remore. I cambiamenti erano attesi con ansia, ma non sono arrivati, il disastro di oggi è un disastro annunciato. Due anni dopo l'alluvione di Giampilieri, in cui morirono 37 persone, nulla sembra essere mutato. Secondo la gente "la situazione è peggiorata". È un uomo di 74 anni a dirlo, che ad oggi non può ancora tornare nella sua casa.
Sebbene i soldi siano stati erogati, non si è ancora nella direzione giusta, come afferma il sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio. E poi ha aggiunto:
Io sindaco di Scaletta non sono stato nominato soggetto attuatore, quindi non ho avuto la possibilità di stabilire nel mio territorio cosa andava fatto e cosa non andava fatto. Abbiamo dovuto "subire" le decisioni di tecnici e persone competenti, però tante cose io non le ho condivise.
Forse i cambiamenti arriveranno quando ormai sarà troppo tardi. Per il momento dalla gente riusciamo a captare soltanto scoraggiamento e grande sfiducia.