“Sapevano del maltempo, chi ha dato l’ok?” il dolore del papà di una vittima dell’elicottero a Foggia
"Sapevamo tutti che c'era una forte perturbazione sul Gargano, tant'è che venerdì l'elicottero non era nemmeno partito. Sapevamo che le condizioni non erano ideali ma non so da chi sia arrivato l'ok per il decollo" sono le parole di dolore di un padre che ha visto morire il figlio 39enne Andrea Nardelli nel terribile schianto dell'elicottero a Foggia costato la vita a sette persone.
Francesco Nardelli nella mattinata di oggi si è voluto recare di persona sul luogo della tragedia sul Gargano, raccontando ai giornalisti sul posto la passione del figlio, copilota su quel volo partito nonostante il tempo inclemente e del dolore immenso che solo un padre che perde un figlio può conoscere.
"Perdere un figlio così a 39 anni è un dolore inspiegabile" ha ammesso papà Nardelli, raccontando: "Era una persona chiusa ma attenta , era attaccata ad amici e famiglia ma anche alla natura". Andrea Nardelli "Era un pilota di esperienza che aveva volato tanti anni. Mio figlio ha dedicato una vita agli elicotteri. Si è brevettato nel 2007, ed è cresciuto nell'Alidaunia. Era un pilota esperto. Non ha mai avuto alcun problema" ha assicurato il Genitore che lo aveva sentito per l'ultima volta venerdì sera, quando gli elicotteri erano rimasti a terra per maltempo. "Abbiamo parlato del più e del meno. Era sereno" ha assicurato.
"Con mio figlio c'era un veterano dei piloti dell'Alidaunia. Il suo comandante era sicuramente il numero uno del gruppo. Non sappiamo cosa sia successo. Non so da chi sia arrivato l'ok per il decollo, chissà forse dalla torre di controllo. Spetterà ai periti e ai tecnici dell'Aeronautica accertare cosa sia successo ieri mattina. Ma a prescindere dalle cause, questo non ci restituirà nostro Andrea" ha concluso il papà di Andrea Nardelli.
Intanto in attesa della conclusione delle operazioni di recupero dei resti dell'elicottero partito dalle Tremiti è precipitato in località Castel Pagano in agro di Apricena, la Procura di Foggia ha aperto una indagine per disastro aviatorio colposo plurimo e omicidio colposo plurimo. Le indagini sono state affidate al nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Foggia
Tra le vittime, oltre ai due piloti, Luigi Ippolito e Andrea Nardelli, anche un'intera famiglia di nazionalità slovena, Bostjan Rigler , di 54 anni; Jon Rigler di 44; MatejaCurk Rigler, di 44; Liza Rigler di 13 anni, e un medico italiano del 118, Maurizio De Girolamo, di 64 anni.