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Assenteisti Sanremo, otto degli arrestati prendevano anche un bonus

Nel 2014 ci sono stati 59 dipendenti del Comune che hanno ricevuto gratifiche tra i 550 e i 2.300 euro. Tra loro, otto coinvolti nell’inchiesta degli impiegati ‘furbetti’ che timbravano la presenza al lavoro e poi facevano altro prova a difendersi.
A cura di Susanna Picone
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La notizia degli assenteisti del comune di Sanremo ha fatto molto scalpore e in particolare c’è un vigile che viene ripreso in mutande mentre timbra il cartellino e che è diventato un po’ il simbolo di questa inchiesta. Quel vigile è agli arresti domiciliari, ma tramite la sua famiglia ha tentato di difendersi. In particolare è la moglie che, attraverso diversi quotidiani, sta cercando di chiarire la posizione del marito. “Abbiamo le prove, ripete le prove, che tutto quello di cui è accusato Alberto è falso”. La moglie del vigile ha parlato di “leggerezze” ma che suo marito “non ha mai rubato nulla”. Noi abitiamo nel palazzo del mercato su cui mio marito ha il compito di vigilare. Nell'ufficio ha due porte, una dà direttamente in casa, è successo che qualche volta ha timbrato quando magari si era già messo in libertà perché magari si era dimenticato di farlo. Ma nessuno straordinario, noi siamo gente perbene”, ha assicurato la donna. “Una vita intera a lavorare, lavorare, lavorare e alla fine mi ricorderanno tutti come il vigile in mutande”, avrebbe commentato l’uomo con la moglie.

Il caso dei benefit – Ad alimentare la polemica sul caso è poi la questione benefit, finiti nelle buste paga dei dipendenti assenteisti a fine anno. Ad esempio, nel 2014, quello sul quale si concentra l'inchiesta, ci sono stati 59 dipendenti del comune di Sanremo che hanno ricevuto un premio tra i 550 e i 2.300 euro: otto di questi compaiono nel registro degli indagati della Procura di Imperia. Sette di loro sono addirittura finiti in manette. "Ma non chiamatelo di produttività, sono bonus legati alle mansioni attribuite non ai risultati ottenuti", prova a minimizzare il sindaco Alberto Biancheri.

Alcuni dipendenti assenteisti criticavano i politici corrotti – Oltre al vigile che timbrava anche in mutande è emerso che in totale su 528 dipendenti del Comune di Sanremo ben 196 hanno commesso delle irregolarità. Dipendenti che, appunto, timbravano e poi andavano via oppure si facevano timbrare il cartellino da un collega per coprire ritardi o uscite anticipate. Durante le indagini sono stati effettuati continui pedinamenti allo scopo di provare cosa facessero i dipendenti quando si allontanavano dall’ufficio. È emerso ad esempio che uno invece di andare a lavorare si faceva timbrare il cartellino da un collega e se ne andava in canoa, vantando questa attività anche sui social. Alcuni dipendenti – ha accertato la Finanza – si segnavano fino a dieci ore di straordinario non effettuato. E fa sorridere un altro particolare emerso in queste ore. Molti dei dipendenti finiti ai domiciliari erano soliti “sfogarsi” su Facebook per la situazione di malaffare e degrado della classe dirigente e i politici. “Io non mi vergogno di essere italiano, mi vergogno solo di essere rappresentato da politici condannati e corrotti che saccheggiano ogni santo giorno uno dei paesi più belli del mondo”, scriveva ad esempio uno degli arrestati sul proprio profilo.

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