Sanremo, “furbetti del cartellino”: licenziato il vigile che timbrava in mutande
Continuano i licenziamenti dei "furbetti del cartellino", i dipendenti assenteisti del Comune di Sanremo finiti al centro dell'inchiesta Stakanov, che nell'ottobre scorso ha portato all'arresto di trentacinque persone. A perdere il posto il "vigile in mutande", il cinquantatreenne Alberto Muraglia, diventato simbolo della vicenda, due messi notificatori e un operaio. L'uomo è diventato famoso a causa delle immagini che lo ritraggono timbrare il cartellino in ciabatte, slip e maglietta. "Mi è capitato di smontare dal servizio, arrivare a casa e accorgermi di aver dimenticato di strisciare il badge. Per evitare di rivestirmi, sono sceso anche in pigiama", si era giustificato, prima che la sua posizione si aggravasse, finendo pure in un’indagine parallela per falso ideologico. Ad anticipare la notizia sono stati i quotidiani il Secolo XIX e La Stampa. A recapitare il provvedimento al vigile sarebbero stati alcuni colleghi della polizia municipale.
La scia di licenziamenti in seguito all'operazione, comunque, non si fermerà qui. L'Ufficio per i procedimenti disciplinari sta esaminando le posizioni di 201 dipendenti, compresi alcuni dirigenti non indagati. Erano stati già mandati a casa due messi notificatori e due operai specializzati, cui si aggiungono i quattro licenziamenti di ieri. Al centro dell'indagine, l'assenteismo e le truffe dei dipendenti di Palazzo Bellevue, l’ex albergo diventato sede municipale del comune di Sanremo: cartellini che non venivano timbrati o timbrati da altri, allontanamenti durante l'orario di lavoro per andare a fare compere, giri in canoa o pomeriggi nei bar del centro.