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Sanremo, a processo per un delitto commesso in Svezia nel 1995: l’imputato incastrato da due detenuti

Salvatore Aldobrandi è stato infatti rinviato a giudizio a Imperia con l’accusa di aver ucciso Sargonia Dankha in Svezia nel 1995 e di averne poi fatto sparire il corpo.
A cura di Davide Falcioni
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Il giallo della scomparsa di Sargonia Dankha, la 21 enne sparita nel 1995 da Linkoping, in Svezia, potrebbe essere arrivato a un punto di svolta. Un uomo di Sanremo di 73 anni, Salvatore Aldobrandi, è stato infatti rinviato a giudizio a Imperia con l'accusa di averla uccisa e di averne poi fatto sparire il corpo.

All'epoca dei fatti, 28 anni fa, l’uomo e la ragazza avevano una relazione che lei voleva concludere. Aldobrandi fu sospettato fin dall’inizio dalla polizia, fermato e rinchiuso in cella, ma in Svezia non è possibile procedere per omicidio in assenza di un cadavere o di un testimone oculare attendibile. Aldobrandi, che si è sempre proclamato non colpevole, venne scarcerato e lasciò il Paese scandinavo per fare ritorno in Italia.

La vicenda è stata sostanzialmente ignorata per anni fino a quando la Procura di Imperia la scorsa estate non ha ricevuto una denuncia della famiglia della donna, che è riuscita a far arrestare Aldobrandi e mandarlo a processo. Come spiega Repubblica in un articolo di Marco Preve le udienze sono già iniziate e la prossima è stata fissata il 13 dicembre.

A incastrare il 78enne italiano sarebbero stati due ex detenuti del carcere di Sanremo che nei giorni scorsi hanno chiesto di poter parlare con i magistrati titolari dell'inchiesta; a riceverli sono stati il pubblico ministero Matteo Gobbi e la collega Paola Marrali. Non si conosce con esattezza il contenuto dei verbali, ma i due detenuti avrebbero riferito di lunghi colloqui avuti con Aldobrandi nel corso dei quali l’ex barman e poi pizzaiolo avrebbe confidato loro di come uccise e si liberò del corpo di Sargonia. Poco tempo dopo le loro rivelazioni i due detenuti hanno lasciato il carcere di Sanremo: uno è stato trasferito in un penitenziario più vicino a casa, l’altro ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Entrambi sarebbero stati chiamati a confermare in aula le loro dichiarazioni e potranno essere contro interrogati dall’avvocato Fabrizio Cravero, legale di Aldobrandi. la cui posizione inevitabilmente si complica. Come infatti ricorda Repubblica la polizia Linkoping è riuscita nel corso degli anni a raccogliere una serie di pesanti testimonianze. L’ex moglie Karolina V. ad esempio dichiarò che la notte del 13 novembre 1995, quella della scomparsa di Sargonia Dankha, "Salvatore le aveva chiesto in prestito la sua automobile nonostante fosse privo di patente. La riportò sporca di fango e con i seggiolini dei bambini spostati. L’ex compagno l’aveva invitata a mentire sulla data del prestito della vettura". I rilievi della scientifica trovarono tracce di sangue di Sargonia nella vettura come anche in casa di Salvatore e su un suo giubbotto.

Ci sono inoltre i racconti dei famigliari e degli amici di Sargonia che riferirono di sue aggressioni e minacce alla ragazza, ma soprattutto i precedenti di Aldobrandi, più volte protagonista di aggressioni e maltrattamenti alle ex compagne e in un caso anche condannato per violenza sessuale.

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