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Festival di Sanremo 2020

Sanremo 2020, chi era la Marchesa Casati Stampa a cui si è ispirato Achille Lauro

Achille Lauro ha stupito ancora sul palco dell’Ariston indossando i panni della Marchesa Luisa Casati Stampa, nobildonna e vissuta a cavallo tra ‘800 e ‘900, musa ispiratrice di grandi artisti come Marinetti, Balla e Man Ray. L’istrionico cantante l’ha scelta per la sua insofferenza alle regole e alle convenzioni.
A cura di Biagio Chiariello
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“Musa ispiratrice dei più grandi artisti della sua epoca. Grande mecenate, performer prima della performing art e opera d’arte vivente”. Così sul proprio profilo Instagram Achille Lauro, in gara al Festival di Sanremo, ha spiegato la sua decisione di salire sul palco dell’Ariston con un look ispirato alla Marchesa Luisa Casati Stampa. Nobildonna e collezionista d’arte italiana, tra le protagoniste della Bella Époque a Venezia, vissuta a cavallo tra ‘800 e ‘900, è stata musa ispiratrice dei più grandi artisti dell’epoca, tra i quali Filippo Tommaso Marinetti, Fortunato Depero, Giacomo Balla e Man Ray.  Fu posa del marchese milanese Camillo Casati Stampa di Soncino ebbe una sola figlia: Cristina. La ricchissima ereditiera ebbe relazione con Gabriele D’Annunzio che provocò uno scandalo.

Chi era la Marchesa Casati Stampa a cui si è ispirato Achille Lauro

Nel 1910 la Marchesa acquistò a Venezia l’abbandonato palazzo Venier dei Leoni, oggi sede della fondazione e museo Peggy Guggenheim. L’edificio fu la sua residenza fino al 1924. Celebre la sua festa dove riservò per una notte l’intera Piazza San Marco, dove spesso passeggiava nuda, coperta solo da un mantello di pelliccia mentre il suo servo reggeva una torcia in modo che i passanti l’ammirassero. Nel 1923 comprò una casa a Parigi, il Palais Rose da lei soprannominato Palais du Rêve. Il suo stile di vita la portò ad accumulare nel 1930 un debito di 25 milioni di dollari; impossibilitata a soddisfare tutti i creditori fu costretta a vendere il Palais e tutti i suoi contenuti furono messi all’asta. Tra gli acquirenti all’asta ci fu anche Coco Chanel. Da Parigi emigrò a Londra, dove viveva la figlia Cristina. Qui visse in povertà fino alla morte avvenuta nel 1957. È sepolta a Londra nel Brompton Cemetery. Il suo epitaffio, scelto dalla nipote, recita: “L’età non può appassirla, né l’abitudine rendere insipida la sua varietà infinita”. Sono le parole che usa Shakespeare per descrivere Cleopatra in Antonio e Cleopatra.

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