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Sangue Mostro a Fanpage: “Questo è il nostro il Cuo-Rap! Mainstream? Ecco perché è importante”

La combo napoletana presenta a “Fanpage Town” il loro secondo ed atteso album “Cuo-Rap” con un live esplosivo ed un’intervista a tutto campo: “E’ un disco che parte da un’emozione molto forte, siamo felici di questo lavoro”.
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I Sangue Mostro arrivano a Fanpage Town per presentare "Cuo-Rap", secondo album della combo napoletana, vero e proprio punto di riferimento per la scena rap campana e nazionale. Speaker Cenzou, Ekspo, Ale Zin e Dj Uncino sono passati per la nostra "Fanpage Town" presentando i due singoli estratti, "Tiemp'luntan" e "71", brano che ha lanciato l'album e che vede la partecipazione di Francesco Villani, uno dei pianisti jazz italiani più apprezzati.

Un live esplosivo e un'intervista a "Cuo-Rap" aperto per fanpage.it, come racconta Speaker Cenzou ai nostri microfoni il lavoro realizzato è stato  

E' un disco concepito per emozionare, il nome è evocativo, è un cuore che pulsa che sta ad indicare l'idea di emozionarsi davanti a tutto quello che la vita ti propone.

La sovraesposizione del rap e dell'hip hop in questo momento storico non è di certo un male per i Sangue Mostro, pur riconoscendo che c'è una differenza sostanziale tra quella che è la cultura hip-hop e quello che il mercato attualmente propone, pur avendo proprio in casa (vedi Clementino e Rocco Hunt) degli esempi virtuosi.

Il mainstream è un bene nella misura in cui nell'avvicinarsi ad una serie di gruppi più popolari, su dieci ragazzini magari due iniziano a farsi tutta la trafila, andando a ricercarsi quello che è la vera cultura hip-hop. Questo può essere positivo. E poi ci sono Clementino e Rocco Hunt, che sono due grandi esempi della nostra terra, fanno parte di una scena mainstream ma rimangono fedeli ad un'appartenenza più rootz ed original, un esempio più di cultura rispetto a quello che è il fenomeno dell'hip-POP.

Tante le featuring del disco: Clementino in "Rinascimento", ò Zulù (99 Posse) in "Repressione", Ntò in uno dei brani più riflessivi del disco "Tutt'Cos'Cagn", Dj Gruff nella bonus track "Un po' di più", il ritorno di PapaJ nella classica "Easy come Easy go", Kayaman la voce soul dei Funky Pushertz in "Waiting", Jovine per la track dal mood estivo "Non ci sono se", La Famiglia e Napoli Rap Art per "Napoli pt.3", Wena nella sognante "Pensier", il leggendario rapper americano AG (D.I.T.C) nella traccia più  in "Diggin in Vesuvius" e il pianista Francesco Villani in "71" e "Cambio Vita".

Salute, Sanguemò. La simpatia travolgente del gruppo va ad unirsi ad una cultura musicale immensa, avvalorata da liriche e campionamenti mai banali che rapiscono sin dal primo “play” e che continuano ad influenzare tutta la scena. I Sangue Mostro fanno da sempre “edutainment” con la loro musica ed è proprio grazie alla loro attenzione al territorio e all’ambiente circostante che hanno permesso alle nuove generazioni di Mc’s di crescere e fiorire, fino a conquistare la ribalta nazionale. Un lavoro che prosegue tuttora e per il quale non hanno mai preteso una medaglia. Artisti, punto. E’ così che si fa.

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