Samuel Wanjiru è morto dopo una lite domestica: omicidio o suicidio?
Samuel Wanjiru è morto a soli 24 anni sul ciglio di un marciapiede, sottostante la sua casa in Kenya. E' stato trovato dalle autorità in fin di vita, col volto insanguinato e il cranio fracassato. Una scena terribile per coloro che hanno assistito al lancio dal balcone della sua abitazione, dal quale ancora non è chiaro se si sia lanciato, se sia caduto per sbaglio e se lo abbiano spinto.
La dinamica dell'incidente lascia spazio a versioni dei fatti ancora contrastanti, tanto che la polizia non è riuscita ad esprimersi in merito e ha dichiarato plausibili entrambe le ipotesi di suicidio e di omicidio.
Gli unici dettagli certi sono stati forniti dalla moglie del campione olimpico (medaglia d'oro alle Olimpiadi del 2008), Triza Njeri, che ha confessato di aver avuto una furibonda lite con il marito, a causa di un palese tradimento: stando al suo racconto sarebbe rientrata inaspettatamente a casa e avrebbe trovato un'altra donna nel suo letto.
Presa da un raptus di gelosia, avrebbe segregato il marito fedigrafo in camera con la sua amante e sarebbe corsa via, ed è da questo punto in poi che la storia non trova una chiara evoluzione. Non si riesce a capire se Samuel Wanjiru si sia suicidato per il senso di colpa, se sia caduto accidentalmente mentre cercava di raggiungere il balcone adiacente o se sia stato buttato giù.
Il capo della polizia Jasper Ombati ha dichiarato: "Si è gettato dal balcone della camera da letto e purtroppo lui non è qui per dirci cosa gli sia passato per testa in quel momento. Noi pensiamo che volesse in qualche modo bloccare la fuga di sua moglie, corsa via dopo averli chiusi a chiave nella stanza".
Comunque sia andata, il volo nel vuoto gli è stato da subito fatale e il viaggio della speranza in ospedale è stato solo un vano tentativo di metterlo in salvo.
Era risaputo che il suo matrimonio non navigava in buone acque. Frequenti i litigi domestici con sua moglie Triza, che nel dicembre del 2010 lo aveva anche denunciato alle autorità a seguito di ripetute minacce di morte ricevute.
