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Sammy Basso, data e luogo dei funerali ancora da definire. I genitori: “Chiediamo riservatezza”

I genitori di Sammy Basso, tramite l’Associazione Italiana Progeria, hanno fatto sapere che non sono stati ancora definiti data e luogo del funerale del 28enne: “Nel rispetto del nostro dolore, chiediamo gentilmente di concederci la riservatezza in questo difficile momento”.
A cura di Davide Falcioni
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Non sono ancora stai fissati la data e il luogo del funerali di Sammy Basso, il biologo di 28 anni malato di progeria morto sabato sera ad Asolo, in provincia di Treviso, a causa di un malore accusato mentre era al ristorante e festeggiava il matrimonio di una coppia di amici. A comunicarlo è stata la sua famiglia tramite una nota pubblicata sui social della pagina dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, che il ragazzo aveva creato per far conoscere la sua rarissima sindrome e promuoverne la ricerca scientifica.

"Ieri sera (sabato, ndr) 5 ottobre Sammy Basso si è spento, all’improvviso, dopo una giornata di festa circondato dall’affetto di chi gli voleva bene. Siamo profondamente grati del privilegio di aver condiviso una parte del nostro viaggio con lui. A tutti noi ha insegnato che, sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza. A nome della famiglia, degli amici e dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso ringraziamo tutti per la vicinanza manifestata. Data e luogo del funerale verranno comunicati nei prossimi giorni. Nel rispetto del nostro dolore, chiediamo gentilmente di concederci la riservatezza in questo difficile momento", recita la nota.

Sammy Basso, originario di Tezze sul Brenta (Vicenza) – nel cui campo sportivo si potrebbero celebrare le esequie – era affetto dalla sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford, rara malattia che causa un "invecchiamento precoce". Il 28enne è stato il più longevo malato di progeria al mondo e nel corso della sua vita si è costantemente speso per far conoscere la sua condizione concedendo interviste e partecipando a trasmissioni tv. "Era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro" ha sintetizzato con efficacia Lorenzo Jovanotti, uno dei suoi tanti amici. Anche Papa Francesco lo aveva conosciuto anni fa.

Dopo il diploma al liceo, nel 2018 per Sammy Basso era arrivata la laurea in Scienze Naturali all'Università di Padova, con una tesi volta a dimostrare la possibilità di curare la progeria con l'apporto dell'ingegneria genetica. Un'intelligenza brillante quella del giovane, anche negli studi universitari. Nel 2019 venne nominato, con motu proprio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana; riconoscimento che anticipò la specializzazione, nel 2021, in Molecular Biology, sempre a Padova, questa volta con una tesi che affermava la correlazione tra progeria ed infiammazione.

Nel mezzo, c'era stato il viaggio negli Usa, coast to coast sulla Route 66, seguito dalle telecamere di Sky, e diventato un documentario di National Geographic. Quando Carlo Conti, seduto con lui sulla scalinata dell'Ariston, gli chiese da dove derivava la sua forza, Basso rispose come sempre con pacatezza e con il sorriso: "Più che forza è positività. La prendo dalla famiglia, dagli amici, da quello che mi sta intorno". Poi aveva ricordato il ‘pilastro' costituito dai genitori, Laura e Amerigo: "I miei genitori hanno combattuto le mie battaglie quando non potevo, e mi hanno insegnato a combatterle da solo quando ho avuto l'età per farlo. Se la mia famiglia è stato il sostegno, c'è stato un sostegno diverso, e in qualche modo uguale, di tutte le persone con cui ho stretto rapporti veramente forti: gli amici, i ricercatori sono la mia famiglia".

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