Saman, la fuga dei genitori il giorno dopo il delitto: il piano organizzato nei minimi dettagli
Sono ancora tanti i punti da chiarire che riguardano soprattutto le persone coinvolte, ma la fuga dei genitori di Saman Abbas verso il Pakistan a poche ore dal delitto sembra pianificata in ogni dettaglio, dal taxi che li ha portati all'aeroporto di Malpensa fino al tampone Covid effettuato dai due e necessario a poter prendere l'aereo che li ha portato prima a Doha, in Qatar, per uno scalo, e poi in Pakistan, nella zona del Punjab, al confine con l’India. Nazia Shaheen e Shabbar Abbas, ripresi in un video mentre si imbarcano allo scalo varesotto, sono ora ricercati per l'omicidio della figlia che avrebbero pianificato nei giorni precedenti così come la loro fuga.
Tutto sarebbe iniziato il 28 aprile, quando un nipote della coppia acquista un biglietto aereo di solo andata per il Pakistan per la zia Nazia Shaheen. Nella stessa agenzia indiana di Novellara, dove avviene l'acquisto, il giorno dopo, il 29 aprile, un altro parente del quale non sono state diffuse ulteriori informazioni, compra il biglietto per il papà di Saman, Shabbar. Entrambi partono il primo maggio alle 9.40, dall'aeroporto di Malpensa, il giorno dopo il delitto, ed entrambi per salire a bordo di quell'aereo della Qatar Airways, hanno bisogno di un tampone negativo al Covid, effettuato non oltre le 48 che precedono l’imbarco. Se Nazia lo prenota tramite il medico di base e lo effettua la mattina del 30 aprile al drive-in nel parcheggio dell’ospedale di Guastalla, del marito non vi è traccia su dove e quando lo abbia effettuato. Entrambi per raggiungere l'aeroporto di Malpensa prendono un taxi da Novellara, si tratta di un privato che non conoscono. Le telecamere di sorveglianza dello scalo li inquadrano mentre arrivano e mentre si imbarcano. Ai controlli di sicurezza Nazia e Shabbar vengono immortalati mentre, sorridenti, si abbassano la mascherina per farsi riconoscere. Poi passano insieme il varco e si imbarcano lasciandosi dietro la notte appena trascorsa e soprattutto la presunta morte di Saman.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Reggio, si attende ora la rogatoria internazionale, che potrebbe partire su richiesta della procura di Reggio Emilia così da poter richiedere l’espatrio dei genitori di Saman. La stessa Farnesina però ha precisato che nessun contatto è finora intercorso con l’Ambasciata del Pakistan in Italia in quanto "non sussistono capacità di iniziativa autonoma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in materia di collaborazione giudiziaria internazionale". "La Farnesina – si legge in una nota – assicurerà come sempre ogni utile assistenza alle competenti Autorità giudiziarie italiane che stanno attualmente svolgendo le necessarie indagini e a cui spetta il potere decisionale in materia di collaborazione giudiziaria".