Caso Saman Abbas, lo zio rifiuta l’estradizione in Italia e nega l’omicidio: “È tutto falso”
Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, ha negato di aver ucciso la nipote scomparsa a Novellara il 1 maggio scorso. L'uomo è accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio eseguito secondo gli inquirenti il 30 aprile scorso. Danish Hasnain ha rifiutato l'estradizione in Italia. "Tutto questo è falso – ha riferito lo zio della 18enne al giudice della Corte d'Appello di Parigi – Forse qualcuno mi ha visto? Sono forse uscito di casa?". L'uomo è stato arrestato lo scorso 22 settembre nella capitale francese. Hasnain è rimasto in silenzio per tutto il tempo in cui il giudice gli ha letto le accuse alla base della richiesta di estradizione. Secondo quanto da lui dichiarato agli inquirenti francesi, il padre di Saman lo avrebbe accusato ingiustamente. "Non capisco come si sia arrivati a un mandato dell'Interpol – ha affermato davanti al giudice -. Mi accusa il padre di mia nipote, è la sua parola contro la mia. Nessuno mi ha visto compiere il delitto". Hasnain è stato riammanettato e trasportato nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi. Qui è detenuto da ormai una settimana dopo l'arresto nella Val d'Oise.
I profili social dello zio Danish e i contatti con il cugino latitante
A tradirlo, l'uso di alcuni profili Facebook collegati tra loro. Secondo gli inquirenti, Danish Hasnain sarebbe in Francia dal 10 maggio scorso e non avrebbe mai lasciato Parigi dopo esser andato via dall'Italia. La seconda udienza a suo carico è prevista per il 20 ottobre prossimo. L'accusa nei suoi confronti è di sequestro, lesioni e omicidio. La Corte francese ha chiesto all'Italia un complemento di informazioni sul caso e indaga su possibili contatti che lo zio potrebbe aver avuto con Nomanulaq Nomanulaq, il cugino di Saman ancora latitante. Analizzando alcuni profili falsi sui social e il contenuto di diverse chat con il giovane ancora ricercato, i carabinieri italiani sono riusciti a risalire alla posizione di Hasnain. Attualmente le forze dell'ordine francesi e quelle nostrane collaborano per individuare il nascondiglio di Nomanulaq, per il momento ancora in libertà.