Saman Abbas, una lettera anonima: “Uccisa, fatta a pezzi e poi gettata in acqua”
Saman Abbas è stata uccisa, fatta a pezzi e poi gettata in acqua: il suo corpo è da cercare nella zona di Bagna tra Novellara e Gustalla. A rivelarlo è una lettera anonima consegnata ieri alla redazione de "Il Resto del Carlino" nella quale viene indicato il luogo in cui gli inquirenti potrebbero trovare il corpo della 18enne pakistana scomparsa lo scorso 30 aprile e che si ritiene sia stata uccisa proprio quella notte dalla sua famiglia. Poche parole scritte su un foglio bianco: "Se volete trovare Saman Abbas – si legge nella missiva indirizzata a il Resto del Carlino – dovete cercarla nella zona chiamata Bagna nelle valli tra Novellara e Guastalla. È stata buttata in acqua, tagliata a pezzi per farla mangiare dai pesci e animali".
La lettera, che non è firmata, è arrivata ieri mattina nella redazione del giornale e si trova ora nelle mani degli inquirenti che dovranno verificare l'attendibilità del contenuto e decidere se aprire così un nuovo fronte d'indagine sulle vicenda della 18enne per cui la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Cinque le persone indagate, i genitori di Saman, che sarebbero nascosti in Pakistan, lo zio, autore materiale del delitto, e due cugini, uno dei quali si trova in carcere dopo essere stato fermato in Francia negli scorsi mesi. Il corpo di Saman però non è stato ancora trovato ed è proprio questo uno dei punti cardine dell'indagine così come spiegato dal colonnello Cristiano Desideri che ha lasciato il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia per assumere un nuovo incarico a Firenze: "Le attività investigative proseguono in modo attivo al massimo livello – spiega il colonnello Desideri – ciò significa che, esaurita la fase investigativa maggiormente orientata alla ricerca del corpo della ragazza, ora l’attività di indagine ha assunto una natura diversa. Non meno importante e, soprattutto, non meno intensa anche se lontana dalle luci dei riflettori e senza quell’impatto mediatico avuto nei mesi scorsi. Abbiamo degli indicatori che ci fanno ritenere altamente probabile la presenza all’estero dei vari autori di questo delitto".
Nessun dubbio: Saman è stata uccisa
E in merito alle segnalazioni l'ormai ex comandante spiega che ne arrivano tante, di ogni tipo: "Non ci siamo mai permessi di scartarne una – spiega – non abbiamo trascurato nulla, né, tanto meno, abbiamo sottovalutato alcunché. Anche laddove qualcuno diceva di ‘sentire’ qualcosa. Ma a tutt’oggi il corpo di Saman non c’è ed è per noi una sorta di imperativo morale, nei limiti delle nostre possibilità, arrivare al suo ritrovamento, perché è giusto poter dare una degna sepoltura ad una vittima innocente di un atroce delitto". Già perché una cosa è certa, secondo gli inquirenti: Saman è morto. "Abbiamo sufficienti elementi per ritenere che lei sia morta. Questo è il quadro e da questo non ci discostiamo. Inutile, a mio avviso, lanciarsi in spericolati divertissment per un foulard, la scarpa o il ‘sensitivo’. Bisogna stare sempre attenti a quando si lancia un certo tipo di informazione, perché non si fa del bene al quadro generale della vicenda".