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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, ottavo rinvio udienza del padre in Pakistan. Iannuccelli (Penelope): “Non siamo ottimisti”

Ottavo rinvio dell’udienza di estrazione in Pakistan per Shabbar Abbas, papà di Saman. Questa volta manca il pubblico ministero. Il prossimo appuntamento in aula è previsto per il 26 gennaio. Iannuccelli (Associazione Penelope): “Non ho la palla di vetro ma ad oggi non sono ottimista”.
A cura di Ida Artiaco
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Saman Abbas e il padre Shabbar
Saman Abbas e il padre Shabbar
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Nuovo rinvio per l'udienza di estradizione in Pakistan Shabbar Abbas, il papà di Saman, la 18enne pakistana scomparsa ad aprile del 2021 e di cui sono stati rinvenuti i resti a novembre nei pressi di un casolare di Novellara.

Dal 15 novembre, giorno del suo arresto, ad oggi ci sono stati ben 8 rinvii del processo a carico di Shabbar Abbas. Questa volta la decisione è stata presa perché mancava il pubblico ministero davanti alla corte di Islamabad, che si riunirà di nuovo giovedì 26 gennaio.

Tuttavia, il difensore del 46enne ha depositato istanza di rilascio su cauzione, che il magistrato valuterà ma solo dopo aver ascoltato, nella prossima udienza, le deduzioni del funzionario del Ministero dell’Interno incaricato della procedura.

I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa

Intanto si avvicina la data del 10 febbraio, giorno in cui è fissato l'inizio del processo davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia per la morte della giovane di Novellara. Cinque gli imputati: i genitori, anche se la madre Nazia Shaeen è ancora latitante in Pakistan, lo zio e i due cugini.

"Io l'ho sempre detto sin dall'inizio. Non ho una visione ottimistica – ha commentato a Fanpage.it Barbara Iannuccelli, avvocato dell'Associazione Penelope, che si è costituita parte civile nel processo -. Spero che questi rinvii non siano stati decisi per arrivare a un termine in cui debbano liberare Shabbar per scadenza dei termini massimi relativamente alla sua detenzione. Spero, invece, che possa appartenere ad una abitudine del rito pakistano".

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"Mi sembra per altro  – ha continuato l'avvocato – una violazione anche dei diritti umani più basici, visto che c'è un detenuto che viene portato e riportato in carcere. Se fosse accaduta da noi una roba del genere sarebbe già stata aperta un'inchiesta. Non so dunque neanche quanto stiano facendo l'interesse dello stesso Shabbar. Non ho la palla di vetro, ma ad oggi non sono ottimista. L'Italia non ha uno strumento di imposizione legale che possa utilizzare come quando ci sono i patti bilaterali. In questo caso viene tutto rimesso alla discrezionalità e io non la vedo molto bene questa situazione".

Intanto, continuano le analisi sui resti di Saman ritrovati nei pressi del casolare di Novellara e sui suoi vestiti. "Il termine di deposito della relazione finale è stato prorogato a metà aprile quindi penso che i periti prenderanno tutto il tempo a loro disposizione per fare un buon lavoro", ha concluso Iannuccelli.

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