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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, lo zio della 18enne scomparsa in una chat: “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene”

Poche parole scritte in una chat con una persona a lui vicina e riferite proprio a Saman Abbas: “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene”. A pronunciarle lo zio della 18enne scomparsa da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, di cui non si hanno più notizie da un mese, mentre l’intera famiglia è volata verso il Pakistan. Secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio l’uomo a uccidere la nipote che si opponeva a un matrimonio combinato con un cugino.
A cura di Chiara Ammendola
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"Abbiamo fatto un lavoro fatto bene", queste le parole scritte dallo zio di Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, durante una conversazione via chat con una persona molto vicina a lui. Oggetto della conversazione, secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Reggio Emilia che ne ha dato notizia quest'oggi, proprio la nipote dell'uomo che si teme possa essere stata uccisa proprio dalla famiglia dopo essersi opposta a un matrimonio combinato.

Cinque le persone indagate

Le parole pronunciate da Hasnain Danish si aggiungono così come elemento fondamentale nelle indagini sulla sparizione di Saman che vede indagate finora cinque persone, i genitori della 18enne, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, 46 e 47 anni, i cugini di Saman, Ijaz Ikram, 28 anni, e Nomanulhaq Nomanulhaq, 33 anni, entrambi residenti a Campagnola, e lo zio. Quest'ultimo, in fuga, così come i genitori della 18enne e uno dei cugini (l'altro, Ikram è stato bloccato in Francia e se ne attende l'estradizione ndr), secondo gli inquirenti, sarebbe l'esecutore materiale del delitto. A incastrarlo ci sarebbe un video ma soprattuto le dichiarazioni del fratello di Saman, bloccato alla frontiera mentre era in fuga con lo zio e i due cugini e che ora è trattenuto in una struttura protetta nel Bolognese. Il giovane, che ha solo 16 anni, avrebbe confermato la lite avvenuta la notte dell'omicidio avvenuta perché la sorella si rifiutava di sposare un cugino, in un matrimonio combinato proprio dalla famiglia.

L'omicidio di Saman per mano dello zio

Nel filmato, acquisito dagli inquirenti, si vede la ragazza uscire di casa con padre e madre e non fare più ritorno. È l'ultima volta in cui Saman viene vista viva. Poi il video mostra i genitori che rientrano nel casolare in cui vivono. È stato grazie a queste immagini, oltre al video del 29 aprile che ritrae i due cugini e lo zio dirigersi nei campi dietro casa con pale e piede di porco, che gli inquirenti hanno avviato l'indagine. Secondo il pm Laura Galli nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio Saman, dopo l'ennesimo tentativo di fuga al termine di una discussione, venne consegnata allo zio con l'inganno. "Vai dallo zio", le avrebbero detto. L'uomo aspettava la nipote al termine di un viottolo che corre parallelo alla strada provinciale che va verso Guastalla e il Po. Lo zio poi l'avrebbe uccisa nelle vicinanze. Quindi il corpo senza vita della giovane sarebbe stato nascosto da qualche parte, sotterrato, oppure gettato in un pozzo: da giorni i carabinieri del Nucleo investigativo e dei colleghi della stazione di Novellara stanno setacciando le campagne nei dintorni della casa della famiglia Abbas e dell'azienda agricola presso cui lavoravano molti componenti in cerca del corpo di Saman.

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