Saman Abbas, lo zio Danish sulla tomba: “Avrei voluto parlare prima, non l’ho fatto per mia moglie”
“Io non sono cattivo, non l’ho ammazzata. Io avrei voluto parlare prima, non l’ho fatto solo perché mia moglie era in Pakistan”: a parlare è Danish Hasmain, uno dei cinque familiari di Saman Abbas a processo a Reggio Emilia per il suo omicidio.
Il video dello zio della diciottenne uccisa a Novellara nel 2021 è stato diffuso dalla trasmissione Mediaset Quarto Grado. Lo zio di Saman ha detto in più occasioni di temere per la sua vita e non solo e per questo ha chiesto protezione per la moglie che si trovava in Pakistan.
L'uomo, che è accusato di aver ucciso la nipote Saman ma che finora ha sempre respinto le accuse puntando il dito contro gli altri parenti, è stato colui che dopo oltre un anno dalla scomparsa della giovane pakistana ha indicato il luogo in cui l’avevano sepolta.
Saman era, come è noto, a Novellara, vicino alla casa dei genitori scappati in Pakistan subito dopo l’omicidio. Danish Hasmain ha portato gli inquirenti nel casolare indicando loro con precisione dove scavare. Il corpo di Saman Abbas è stato poi recuperato, ancora integro, il 27 novembre scorso.
Il processo per l'omicidio di Saman Abbas in corso a Reggio Emilia
Danish Hasnain è uno dei cinque imputati nel processo cominciato a febbraio a Reggio Emilia. Insieme a lui ci sono i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, oltre al papà e alla mamma di Saman, Shabbar e Nazia. Il padre è attualmente detenuto in Pakistan in attesa di estradizione, la madre di Saman invece resta latitante.
Nel corso dell’ultima udienza del processo – la terza – il procedimento per Shabbar Abbas è stato ufficialmente riunito al processo per gli altri imputati.
Un altro rinvio per il padre di Saman in Pakistan
Ieri intanto per il padre c’è stato l’ennesimo rinvio in Pakistan per l'udienza di estradizione: il procedimento non ha avuto luogo per l'indisponibilità del magistrato ed è stato aggiornato al 28 marzo.