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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, la zia in Inghilterra sapeva dell’omicidio: “Delitto per ripristinare onore familiare”

Anche la zia di Saman Abbas, Shamsa Batool, sapeva del piano per uccidere la 18enne di Novellara dopo il no al matrimonio combinato. Sarebbe stato proprio un audio inviato dalla donna al fratellino dell’adolescente a portare le forze dell’ordine sulla strada del “delitto d’onore”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Saman Abbas
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Qualcun altro avrebbe saputo del piano per uccidere Saman Abbas, la 18enne di Novellara scomparsa tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Secondo quanto emerso nell'udienza del processo per omicidio, la zia della ragazza sarebbe stata al corrente di quanto stava per accadere. Durante l'udienza è stato infatti ascoltato il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia, Maurizio Pallante. Il maggiore ha tratteggiato il ruolo di Shamsa Batool, sorella di Shabbar Abbas residente in Inghilterra. Proprio attraverso un messaggio vocale della donna, gli inquirenti hanno capito che la pista giusta da seguire per le indagini era quella del delitto d'onore.

Saman Abbas
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La donna era a conoscenza del piano per l'omicidio secondo gli inquirenti e lo avallava come "unica strada per recuperare la rispettabilità della famiglia" persa dopo il rifiuto di Saman di cedere a un matrimonio combinato. Pallante ha anche ripercorso anche il 29 aprile 2021, il giorno prima della scomparsa della giovane. Secondo il maggiore, le immagini di quel giorno che ritraggono gli imputati con delle pale sarebbero diapositive delle "prove generali del delitto". In programma nel pomeriggio di oggi, venerdì 21 aprile, invece, il sopralluogo da parte della Corte, degli imputati, degli avvocati e delle parti civili, della casa di Novellara in cui viveva la famiglia Abbas e di quella in cui risiedevano lo zio Danish Hasnain e i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz.

Saman Abbas
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L'audio poi rivelatosi fondamentale per capire quale fosse la pista da seguire nelle indagini sulla morte di Saman era stato inviato dalla zia al fratello minore di Saman, all'epoca minorenne. Nella registrazione, ascoltata dagli inquirenti, la donna diceva al nipotino che sua sorella "era andata via" e che lui "doveva stare tranquillo". L'audio, secondo chi ha svolto le indagini, evidenzia che l'omicidio era stato maturato già tempo prima in ambito familiare come "delitto d'onore" e che più persone, anche lontane dall'Italia, erano a conoscenza di quanto stava per accadere alla ragazza. Secondo la famiglia Abbas, dopo il rifiuto di Saman di cedere a un matrimonio combinato per poter vivere alla luce del sole la relazione con il suo fidanzato Saqib, la notizia pubblica della morte della 18enne era "l'unica cosa che avrebbe potuto ripristinare l'onore dei genitori".

Successivi accertamenti dell'Interpol e una richiesta di sentire la donna alla polizia inglese hanno poi rivelato che la sorella di Shabbar e la sua famiglia avevano fatto ritorno in Pakistan.

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