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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, il Pakistan dice sì all’estradizione dei genitori ancora latitanti

Arriva la promessa dell’ambasciatore del Pakistan in Italia Jauhar Saleem: i genitori di Saman Abbas saranno estradati in Italia. Secondo il diplomatico, infatti, la richiesta è stata approvata “in linea di principio” poiché i due risultano essere ancora latitanti. Nazia Shaheen e Shabbar Abbas sono arrivati in Pakistan il 1 maggio scorso e da allora si sono perse le loro tracce.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'ambasciatore del Pakistan in Italia, Jauhar Saleem, ha riferito che la richiesta di estradizione dei genitori di Saman Abbas in Italia è stata approvata "in linea di principio". Il cugino Nomanulhaq Nomanulhaq, invece, resterà nel carcere della Catalogna. Il 35enne parente di Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara il 1 maggio del 2021, si è opposto all'estradizione in Italia e quindi non sarà trasferito d'urgenza dopo l'arresto avvenuto a Barcellona il 14 febbraio scorso.

Nonostante le dichiarazioni dell'ambasciatore del Pakistan in Italia al quotidiano Il Resto del Carlino, anche la situazione dei genitori della ragazza uccisa resta complicata. Nazia Shaheen e Shabbar Abbas infatti sono partiti in fretta e in furia da Milano Malpensa, forse dopo l'omicidio della figlia 18enne che si era opposta a un matrimonio combinato. Arrivati in Pakistan, hanno fatto perdere le loro tracce. Qualora dovessero essere rintracciati, però, la promessa dell'ambasciatore è quella di un pronto trasferimento in Italia per permettere alle indagini di proseguire.

I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa

Le forze dell'ordine di Reggio Emilia stanno lavorando per riportare tutti i parenti coinvolti nel presunto omicidio della 18enne in Italia. Il corpo della ragazza, infatti, non è stato mai ritrovato. La speranza è che gli interrogatori possano condurre gli agenti lì dove la 18enne potrebbe esser stata sepolta. Al momento sono stati riportati in Italia dopo un arresto all'estero lo zio di Saman, Danish Hasnain, ritenuto esecutore materiale del delitto, e il cugino Ikram Ijaz, catturato a Nimes. Entrambi, una volta giunti in Italia, hanno dichiarato di essere estranei ai fatti e non hanno per ora fornito nuovi elementi utili alle indagini. Nomanulhaq Nomanulhaq, ritenuto il secondo complice nell'occultamento del cadavere, è stato arrestato pochi giorni fa alle porte di Barcellona.

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Unico tassello mancante sono i genitori della ragazza, latitanti in Pakistan. A fornire i primi indizi di colpevolezza nei confronti dei familiari è stato proprio il fratello 16enne di Saman, bloccato poco prima che riuscisse a partire per l'estero. Il minore aveva riferito agli inquirenti di essere sicuro che lo zio Hasnain avesse ucciso Saman dopo aver programmato con il resto della famiglia l'omicidio e la fuga. Contro i cugini, invece, ci sono le immagini di una telecamera di videosorveglianza del 29 aprile. I due sono stati inquadrati mentre avevano con loro una pala e un sacco nero della spazzatura.

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L'opposizione all'estradizione di Nomanulhaq Nomanulhaq rappresenta un nuovo intoppo nel prosieguo delle indagini: tra dieci giorni infatti la Corte dovrebbe prendere una decisione sulla possibilità di far interrogare il 35enne in Italia. Non è escluso però che i tempi possano allungarsi a causa di ulteriori rinvii. La sua cattura però resta un tassello importante per ricostruire l'accaduto e guadagnare nuovi elementi investigativi. Il 35enne viveva in un quartiere periferico di Barcellona da mesi. Incastrato grazie a una scheda telefonica, non aveva mai cambiato i propri documenti. L'uomo è stato fermato con un ordine di cattura europeo. La Guardia Civil lo ha arrestato al termine di un blitz nel quartiere di Trinidad.

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