Saman Abbas, il padre Shabbar accetta il videocollegamento al processo dal Pakistan
Shabbar Abbas ha accettato di partecipare al processo in videocollegamento per l'omicidio della figlia Saman, la 18enne di origine pakistana scomparsa a fine aprile 2021 e trovata cadavere a Novellara lo scorso novembre.
L'autorizzazione è arrivata in mattinata da Islamabad, dove l'uomo, arrestato lo scorso novembre, è detenuto in attesa di estradizione. Nella prossima udienza, fissata per l'11 aprile, le autorità pakistane dovranno dunque discutere di questo videocollegamento e sulla fattibilità tecnica, per poi dare il via libera.
La prossima udienza del dibattimento è prevista per il 14 aprile nell'aula della Corte d'Assise di Reggio Emilia. Si ricordi che Shabbar è accusato dell'omicidio, dell'occultamento del cadavere e del sequestro della figlia 18enne, morta a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, in concorso con altri quattro parenti tra cui Danish Hasnain, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, zio e cugini della giovane vittima, e la moglie Nazia Shaheen, unica ancora latitante.
La Procura, guidata da Calogero Paci, ritiene infatti che Saman Abbas sia stata assassinata per la vergogna di cui aveva ricoperto la famiglia denunciando pubblicamente che i parenti la volevano costringere ad un matrimonio forzato in Pakistan.
Nel corso dell'ultima udienza, durante la quale sono stati ascoltati anche un'assistente sociale e un carabinieri di Frosinone, che conosceva il fidanzato della ragazza, Saqib, la posizione di Shabbar è stata di nuovo separata da quella degli altri quattro imputati nel processo in corso a Reggio Emilia. Lo ha comunicato la presidente della Corte d'Assise Cristina Beretti.