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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, il fratello: “Ha cercato di scappare coi documenti prima di morire”

Secondo il racconto fornito dal fratello 16enne di Saman Abbas durante l’incidente probatorio, la ragazza era stata portata fuori casa con la promessa di restituirle i documenti. “Prima c’è stato un litigio con i miei genitori – ha raccontato il minore – e poi le hanno ridato il passaporto. Lei ha cercato di fuggire, ma mio zio l’aspettava poco lontano”
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Mia madre ha affidato Saman a mio zio Danish Hasnain proprio qui, vicino a una serra". Lo avrebbe detto il fratello 16enne della ragazza scomparsa a Novellara dopo aver rifiutato un matrimonio combinato imposto dai familiari. Durante l'incidente probatorio, il minore ha accusato nuovamente lo zio dell'omicidio di Saman e avrebbe indicato agli inquirenti il luogo in cui è stato sepolto il corpo. Secondo quanto confermato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, la 18enne è stata vista viva per l'ultima volta proprio nei pressi di una serra quando, dopo un litigio con i genitori, aveva cercato di scappare. La madre e il padre della ragazza, secondo quanto ricostruito dal fratello, l'avevano attirata sul posto con la scusa di restituirle i documenti. Lei però temeva già da tempo per la sua vita, soprattutto dopo aver sentito mamma Nazia parlare di un omicidio con lo zio. Quando i due le avevano dato il passaporto, lei aveva cercato di scappare. A quel punto Shabbar Abbas aveva chiamato al telefono lo zio. "La ragazza è scappata di nuovo" gli aveva detto semplicemente. "Ci penso io", aveva risposto Danish Hasnain.

Il litigio e il tentativo di scappare

Gli inquirenti credono che l'uomo, autore materiale dell'omicidio secondo la versione dei fatti fornita dal fratello di Saman, fosse all'interno di una cascina adiacente alla serra. Prima avrebbe sentito il litigio della 18enne con i genitori, poi avrebbe assistito al tentativo di fuga. Dopo la telefonata di Shabbar Abbas, avrebbe commesso l'omicidio già concordato. Saman aveva rivelato le sue paure al fidanzato 21enne. "So che vogliono uccidermi – gli scriveva -. Li ho sentiti parlare al telefono. Ho chiesto a mia mamma cosa stesse dicendo e mi ha detto che lei e lo zio parlavano di un'altra ragazza pakistana. Io so che non è così. Loro vogliono uccidermi, ma io posso sistemare tutto".

Il 16enne ha tentato la fuga

Dopo l'incidente probatorio, secondo quanto conferma il Corriere della Sera, il 16enne ha tentato nuovamente la fuga, così come due settimane fa. Il ragazzo aveva già cercato di abbandonare la struttura protetta nella quale è stato collocato dall'autorità giudiziaria. Una volta ritrovato, aveva espresso la volontà di ricongiungersi ai genitori, dando tutte le colpe del delitto allo zio Danish. Anche questa volta è stato ritrovato dai carabinieri e ora è sottoposto al divieto di espatrio. Nel frattempo si indaga anche sulla fuga della famiglia Abbas in Pakistan. Le forze dell'ordine ritengono che qualcuno possa averla favorita pur consapevole dell'omicidio.

Continuano le ricerche del corpo

Dopo l'indicazione fornita dal fratello 16enne della ragazza scomparsa, proseguono le ricerche del corpo in serre inesplorate. Il caso potrebbe essere arrivato a una svolta secondo quanto affermano i carabinieri. Proseguiranno infatti in settimana perforazioni e carotaggi di tutte le serre vicine all'azienda agricola Le Valli. Per metà settimana è previsto l'arrivo delle unità cinofile e l'utilizzo dell'elettromagnetometro. Per la scomparsa della ragazza, al momento, le persone iscritte nel registro degli indagati sono cinque: i due genitori della ragazza, uno zio e due cugini, uno dei quali già nel carcere di Reggio Emilia.

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