Saman Abbas, il Covid ferma l’autopsia sul corpo: “Bisognerà aspettare almeno una decina di giorni”
Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per sapere se i resti umani trovati in un casolare a Novellara e trasferiti nelle ore scorse a Milano appartengono a Saman Abbas.
Secondo quanto riferito a Fanpage.it da Barbara Iannuccelli, avvocato dell'Associazione Penelope a tutela degli amici e dei familiari delle persone scomparse e che si è costituita parte civile nel processo sull'omicidio della 18enne pachistana, che inizierà a febbraio, "l'ispezione cadaverica esterna è stata bloccata per causa Covid. Avevamo appuntamento per l'autopsia, ma ora stiamo attendendo una nuova data per iniziare le analisi".
Evidentemente, si sono registrati dei casi di positività al Coronavirus tra coloro che avrebbero dovuto condurre l'analisi sui resti rinvenuti.
La legale ha fatto il sopralluogo al casolare insieme all'anatomopatologa Cristina Cattaneo. "Ho visto la buca e questo corpo che riaffiorava non completamente disseppellito. La sorpresa è che non era all'interno di un sacco e vestito. Proprio gli indumenti sarebbero compatibili con quelli di Saman ripresi dalla videosorveglianza. Anche la catenina c'è. Secondo me non c'è alcun dubbio che sia lei", ha ribadito.
Per cui, ha aggiunto, "nonostante l'accelerazione iniziale nelle operazioni di recupero del corpo, direi che a questo punto prima che arrivino tamponi negativi ci vorranno almeno una decina di giorni" per avere conferma che quel corpo appartenga a Saman.
Iannuccelli ha anche confermato l'apertura di un secondo fascicolo di indagine a carico di ignoti. "Tecnicamente quando si trova un cadavere, viene sempre aperto fascicolo a carico di ignoti perché fin quando non c'è una identità non si sa se riguarda un fascicolo già aperto o un processo già stabilito – ha spiegato -. La grande sorpresa che abbiamo avuto è che la persona offesa viene indicata come Saman Abbas ma è contro ignoti. Riteniamo che sia stato un modo per tenere secretato l'iter che ha portato al ritrovamento di questo corpo".
Infine, sulle dichiarazioni del papà di Saman, al momento sotto processo in Pakistan, secondo il quale la 18enne sia viva e si trovi in Belgio, ha detto: "Shabbar ha fatto una dichiarazione coerente con quella fatta a giugno del 2021, quando aveva detto che la figlia era in Belgio, perché in quel caso fece una denuncia di scomparsa. Lui sapeva di poter appoggiarsi a quel documento, era consapevole di poter provare l'abitudine della figlia ad allontanarsi da casa, è documentalmente provato. Relativamente al fatto che è stato trovato un corpo, non sappiamo come la sta gestendo. Ma lì funziona tutto in maniera diversa ed è possibile che venga prosciolto. Ciò che è incredibile che la madre, Nazia, al momento ancora ricercata, non sia stata sfiorata da alcun provvedimento pakistano".