Saman Abbas, i familiari del fidanzato in Italia dal Pakistan: “Restituirgli serenità era doveroso”
Sono arrivati in Italia i familiari di Saqib Ayoub, il giovane fidanzato di Saman Abbas, la 18enne uccisa a Novellara per aver rifiutato un matrimonio combinato. A rendere noto l'arrivo dei due, Palazzo Chigi, che ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto tramite una nota ufficiale. Il trasferimento dal Pakistan è stato facilitato dai Servizi di sicurezza italiani e dal Consolato a Islamabad che ha fornito i documenti per il padre, la madre e i fratelli del giovane. La famiglia di Saqib, secondo quanto raccontato dal ragazzo, era stata più volte oggetto di minacce da parte dei familiari di Shabbar Abbas, l'uomo accusato di aver pianificato e ucciso la figlia 18enne.
L'adolescente, che era appena tornata a casa dopo un periodo trascorso lontano dal nucleo familiare, aveva deciso di ricongiungersi ai genitori per provare a "fare da paciere" e portare via i documenti che le servivano per lasciare l'Italia insieme a Saqib. La 18enne per l'accusa è quindi caduta in una trappola della madre che le aveva chiesto di fare ritorno a casa, assicurandole che nessuno le avrebbe imposto un matrimonio combinato.
Saman avrebbe scelto di tornare dai familiari nonostante le perplessità mostrate da Saqib anche per proteggerlo e assicurarsi che i genitori non minacciassero ulteriormente la famiglia del fidanzato in Pakistan. Dopo l'omicidio, Shabbar Abbas e sua moglie sono stati latitanti fino per mesi fino al 16 novembre del 2022, quando l'uomo è stato arrestato. Il fermo, però, non ha ancora portato all'estradizione nel nostro Paese.
Gli avvocati Claudio Falleti e Barbara Iannuccelli, difensori del fidanzato di Saman che si è costituito parte civile nel processo, hanno espresso grande soddisfazione per l'arrivo in Italia della famiglia di Saqib. "Restituire un po' di serenità a questo ragazzo in questo immenso incubo era doveroso" hanno sottolineato.
Rinvio per l'udienza del padre in Pakistan
L'udienza di estradizione del padre della 18enne, attualmente agli arresti in Pakistan, è stata aggiornata al 20 aprile. Nessuna decisione sul trasferimento in Italia, quindi: i giudici hanno dato altri giorni di tempo per la produzione delle memorie che la difesa doveva depositare oggi. Il 26 potrebbe arrivare in via definitiva una decisione sulla consegna all'Italia.