“Saman Abbas è stata strozzata a mani nude”: i risultati della perizia sul cadavere in Tribunale
Ad uccidere Saman Abbas "è stata una notevole forza applicata al collo. Per la sede dove si è rotto l'osso ioide statisticamente si ritiene più probabile che la morte sia avvenuta per strozzamento, ovvero per una forte pressione delle mani. Ma non è possibile stabilire al cento per cento la modalità esatto".
È questo quello che hanno dichiarato oggi in aula a Reggio Emilia i medici legali Cristina Cattaneo e Biagio Leone, intervenendo nel corso del processo relativo all'omicidio della 18enne di origine pakistana scomparsa a fine aprile 2021 e trovata cadavere lo scorso novembre nei pressi di un casolare di Novellara. I quali hanno illustrato anche attraverso la proiezione di slide quanto è emerso fino ad ora dalle analisi sul cadavere.
Dunque, secondo i periti Saman è morta per la forte pressione sul collo. L'udienza, intanto, prosegue oggi con altre testimonianze, anche se ancora una volta il grande assente è il padre della giovanissima vittima. Shabbar Abbas, che si trova in carcere a Islamabad, in Pakistan, dove è stato arrestato nei mesi scorsi, non si è presentato in videocollegamento.
Questa volta la causa riferita dal carcere, stando a quanto comunicato dallo stesso istituto penitenziario alla Corte d'Assise, è che "mancano le condizioni di sicurezza a causa delle violente proteste nel Paese di questi ultimi giorni".
La presidente del collegio, Cristina Beretti, ha letto il messaggio dal penitenziario: "Nonostante l'autorizzazione delle autorità del Pakistan al videocollegamento non è possibile attivarlo per le violente proteste di piazza, fatto che non trova precedenti nella storia del Pakistan, che hanno imposto stringenti condizioni di sicurezza nel carcere dove assieme ad Abbas sono detenute persone che hanno partecipato alle proteste e non è possibile raggiungere il carcere".
Si ricordi che Shabbar Abbas è uno dei cinque imputati nel processo per l'omicidio di Saman, insieme allo zio e a due cugini della ragazza e alla mamma Nazia, unica ancora latitante.