Saman Abbas, dopo dieci udienze un nuovo rinvio per il padre Shabbar
Dopo dieci udienze sul tema dell'estradizione per Shabbar Abbas, padre della 18enne Saman scomparsa a Novellara il 3o aprile 2021, il tribunale pakistano ha decretato un nuovo rinvio al 14 febbraio. In aula nella giornata odierna sono state nuovamente discusse le presunte irregolarità nella documentazione arrivata dall'Italia riguardante l'arresto e la morte della 18enne di Reggio Emilia. Il difensore del 46enne arrestato dopo un lungo periodo di latitanza ha posto eccezioni sull'utilizzabilità degli atti in possesso del giudice, ma davanti alla richiesta di specificare il perché della mozione, non ha voluto fornire le motivazioni legali.
Il pubblico ministero ha prodotto la documentazione originale emessa dagli uffici pakistani coinvolti nella procedura di estradizione. Resta per ora in sospeso anche la decisione sull'istanza di scarcerazione avanzata dall'avvocato difensore di Shabbar.
Il 46enne arrestato dopo quasi un anno di latitanza ha rifiutato l'assistenza legale gratuita offerta dall'Italia in caso di rientro a Reggio Emilia per il processo. L'avvocato pakistano che si sta occupando del caso Abbas ha definito la documentazione della procura italiana "non affidabile" senza però mai fornire spiegazioni sul perché di tale valutazione. Per lui e per altri 4 dei familiari della giovane vittima è stata fissata la prima udienza del processo davanti alla Corte di Assise per venerdì 10 febbraio.
Tra le parti civili anche il fidanzato di Saman, Saqib Ayub. Il giovane, che ora lavora come cuoco in un ristorante del Piemonte, vorrebbe aprire una fondazione a nome della fidanzata per aiutare le vittime di matrimoni combinati. Dietro la sbarra degli imputati vi saranno invece Danish Hasnain, zio della vittima ritenuto dagli inquirenti esecutore materiale dell'omicidio, e i due cugini ritenuti complici. Mancano all'appello Shabbar Abbas, padre della vittima e probabile mandante del delitto, e la madre, ancora oggi latitante.