Saman Abbas, domani parte il processo: “La madre grande assente, l’ha accompagnata lei verso il buio”
Partirà domani, venerdì 10 febbraio, il processo per l'omicidio di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa nel 2021 e i cui resti sono stati rinvenuti nei pressi di un casolare di Novellara, poco distante da dove viveva con la sua famiglia, lo scorso novembre.
Molte le associazioni che si sono costituite parte civile. A cominciare da Penelope, rappresentata dall'avvocato Barbara Iannuccelli. "Nei giorni scorsi – ha detto a Fanpage.it – ho ricevuto tante chiamate da colleghi da ogni parte d'Italia che si occupano di associazioni contro la violenza sulle donne e anche una associazione di donne islamiche. Li ho aiutati per consentire loro di costituirsi parte civile dando i riferimenti del procedimento perché più siamo meglio è a chiedere giustizia per questa ragazza. Io penso che se vogliamo costruire un dopo Saman ed evitare che questa morte sia stata inutile, in qualche modo questa storia la dobbiamo raccontare. La vera giustizia non comincia e non finisce in questa aula di tribunale ma continua attraverso le nostre parole".
Sul banco degli imputati ci sono lo zio della ragazza, Danish, e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Gli altri due imputati, il papà e la mamma di Saman, non ci saranno. Il primo, Shabbar, si trova in carcere in Pakistan, dove è stato arrestato nei mesi scorsi e resta in attesa dell'estradizione, mentre la seconda, Nazia, è ancora latitante.
"La grande assente a 360 gradi di questo processo è la madre di Saman, nemmeno sfiorata dall'attenzione pachistana. Questa è la cosa che fa più male. Io mi ritrovo in questo processo ad assistere una associazione che ha subito onda di indignazione rispetto a quel video che mostra la mamma accompagnare Saman durante il suo ultimo miglio. A noi sarebbe piaciuto guardarla negli occhi e contrapporle lo sguardo di tutte le madri con le quali io parlo quotidianamente, come Marisa Degli Angeli, il cui omicidio della figlia oggi è di nuovo alla ribalta mediatica perché dopo 30 anni si cerca ancora di dare una spiegazione alla scomparsa di Cristina Golinucci. Mi sarebbe piaciuto fare un confronto tra Marisa, che ogni giorno dà battaglia e voce alla speranza di ritrovare almeno le ossa della figlia, e Nazia che per quanto ne sappiamo ha accompagnato Saman verso il buio", ha detto ancora Iannuccelli.
Cosa aspettarci dall'apertura del processo? L'avvocato non sa se saranno presenti i tre imputati attualmente in Italia ma "all'udienza preliminare di maggio scorso c'erano".
Per il resto, ha concluso Iannuccelli, "le prime cose che faranno sono relative all'integrazione del contraddittorio, per cui si verificheranno l'ammissibilità o meno di tutte le costituzioni di parti civili che verranno depositate e poi avremo un calendario relativo alle udienze. Ricordo che a novembre fu già fissata quella del 17 febbraio nel corso dell'incidente probatorio in cui era chiamata la dottoressa Cattaneo a relazionare sulle prime risultanze dell'esame autoptio. Con la nomina successiva del genetista il termine finale per il deposito della relazione sull'autopsia è stato procrastinato al 15 aprile. Quindi non so se data questa lungaggine, le successive udienze potranno slittare dopo il 15 aprile".