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Omicidio Saman Abbas

Saman Abbas, interrogato il cugino: “Non ho nulla a che vedere con la sua scomparsa”

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Ikram Ijaz, il cugino 28enne di Saman Abbas, interrogato quest’oggi in carcere dal giudice per le indagini preliminari in merito alla sparizione della 18enne pakistana. Durante l’interrogatorio di garanzia l’uomo, estradato dalla Francia dopo il suo arresto, ha reso però delle dichiarazioni spontanee così come spiegato dal suo legale, l’avvocato Noris Bucchi, affiancato dal collega di studio Luigi Scarcella.
A cura di Chiara Ammendola
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Ikram Ijaz si è detto estraneo alla sparizione di Samab Abbas, il cugino della 18enne interrogato in carcere dal giudice per le indagini preliminari si è rifiutato di rispondere alle sue domande avvalendosi della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee. L'interrogatorio di garanzia si è tenuto questa mattina alla presenza dell'avvocato Domenico Noris Bucchi che ne ha riportato il contenuto alla stampa.

L'arresto in Francia e l'estradizione in Italia

"Ha dichiarato di non aver nulla a che vedere con la sparizione della ragazza – le parole del legale – ha manifestato l'intenzione di rendere dichiarazioni più approfondite al pm nei prossimi giorni", dopo un ulteriore confronto con i suoi difensori. "Il nostro assistito non parla la lingua italiana – ha continuato l'avvocato – pertanto ogni incontro dovrà avvenire alla presenza dell’interprete. Quindi, ci vorrà un po’ più di tempo. Tuttavia ha manifestato la volontà di spiegare i propri movimenti, sia in relazione ai giorni di cui si trattando (in questa inchiesta, ndr), sia anche per ciò che riguarda le ragioni del suo allontanamento". Ieri Ikram Ijaz, che è stato arrestato a Nimes in Francia ed è stato consegnato all'Italia nei giorni scorsi è indagato nell'inchiesta aperta dalla procura di Reggio Emilia per omicidio premeditato aggravato dai futili motivi, ha sostenuto un colloquio di sei ore con l'altro suo legale, Luigi Scarcella. Secondo la Procura il 28enne avrebbe preso parte all'omicidio della 18enne pakistana scomparsa da Novellara il 30 aprile scorso e che si teme sia stata uccisa dalla sua famiglia.

Il giovane si difende: Non c'entro con la sua morte

Al termine del colloquio fiume tenutosi ieri pomeriggio in carcere, l'avvocato difensore, affiancato dal collega di studio Noris Bucchi, ha parlato di un uomo estremamente provato, così come riportato dalla Gazzetta di Reggio. All'avvocato ha raccontato di aver raggiunto la Francia qualche settimana fa per trovare un lavoro e una vita migliore: "Poi ha appreso del decesso di un membro della sua famiglia, ma il mio assistito afferma di non c’entrare con questa morte", le parole del legale.

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Il corpo non sarebbe lontano dall'azienda agricola

Intanto proseguono le ricerche di Saman nelle campagna intorno all'azienda agricola "Le Valli", dove lavorava la famiglia della 18enne e dove viveva anche in una casa poco distante. Il comandate della compagnia di Guastalla, Lugi Regni, ha spiegato in un'intervista a Corsera che sono tante le risorse messe in campo per trovare il corpo di Saman, dall'utilizzo di un elettromagnetometro fino ai droni, oltre a un potenziamento del personale. Il drone di rilevamento altimetrico ad esempio scansiona la terra dall’alto e arriva a 4-5 metri di profondità, indicando se nel terreno ci sono delle anomalie: "Finora ne ha segnalate ma erano falsi allarmi – ha spiegato Regni – ieri un sasso, un’altra volta una nutria sotterrata. Una volta fatte le scansioni, i dati vengono analizzati e dopo 24- 48 ore arrivano gli esiti".

Dobbiamo trovare il corpo di Saman: mai più un'altra Yara

Secondo gli inquirenti il corpo si trova non lontano dall'azienda agricola visto che il tempo impiegato dagli indagati ripresi dalla telecamere per allontanarsi e poi ritornare è piuttosto breve: "Siamo partiti da una zona vastissima di 80-90 ettari, non possiamo permetterci un altro caso Yara Gambirasio, che fu trovata dopo tre mesi. Se non troveremo nulla ci allargheremo ancora, torneremo nella porcilaia e nei fossi. Tutto quello che si può fare lo faremo"

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