Saman Abbas, chiesto il processo per i familiari indagati: i genitori ancora ricercati in Pakistan
Chiesto il processo per i familiari ritenuti responsabili per la scomparsa di Saman Abbas, la diciottenne di origini pachistana sparita praticamente un anno fa da Novellara, nella provincia di Reggio Emilia. La Procura di Reggio Emilia, con il pm Laura Galli, ha richiesto il rinvio a giudizio per i cinque pachistani indagati per omicidio e soppressione di cadavere della ragazza. Di Saman Abbas, che si ritiene possa essere stata uccisa dai suoi familiari dopo aver detto no a un matrimonio combinato in patria, non si ha più alcuna notizia dalla sera del 30 aprile di un anno fa. Ora il giudice dovrà fissare l'udienza preliminare.
Del delitto vengono accusati lo zio di Saman, Danish Hasnain, i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, e i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. I primi tre sono stati arrestati dopo una latitanza all’estero e attualmente sono in carcere in Italia, i genitori di Saman invece presumibilmente si trovano in Pakistan, dove sono scappati subito dopo la scomparsa della figlia. Su di loro pende la richiesta di estradizione da parte dell’Italia. La richiesta di rinvio a giudizio era prevedibile dopo l'atto di chiusura delle indagini preliminari a carico dei cinque indagati.
L’ipotesi della Procura è che Saman Abbas sia stata uccisa per mano dei suoi parenti dopo aver rifiutato un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan ed essersi fidanzata con un altro giovane. Gli indagati hanno sempre respinto ogni accusa ma una testimonianza importante è arrivata dal fratello minore della diciottenne, che ha raccontato i discorsi dei suoi familiari su Saman e che ha poi indicato lo zio Hasnain come possibile autore materiale del delitto. Il corpo di Saman, nonostante le ricerche, non è stata mai trovata.