Saman Abbas, chiesta nomina di due nuovi periti: “Aiuteranno a individuare altri complici”
Si allarga il collegio peritale che dovrà depositare una relazione completa sui risultati dell'autopsia effettuata sul corpo di Saman Abbas entro il 22 febbraio. Il cadavere è stato identificato grazie all‘impronta dentaria, ma manca ancora l'esame del Dna e ora, su richiesta dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo, è stata richiesta la nomina di altri due esperti.
La Corte d'Assise di Reggio Emilia ufficializzerà i nomi il 16 gennaio: secondo quanto riporta il Corriere della Sera, si tratta di un secondo anatomopatologo, il professor Biagio Leone dell'Università di Milano Bicocca, e il genetista forense Roberto Giuffrida.
Già nel primo incarico del 23 novembre la Corte aveva esplicitato la possibile aggiunta di altri professionisti alla squadra di indagine. I due nuovi periti aiuteranno gli esperti ad eseguire analisi accurate sugli abiti dell 18enne pakistana per individuare eventuali tracce di altre persone oltre a quelle già indagate per l'omicidio.
L'ipotesi, infatti, è che vi siano altri complici non ancora rintracciati dalle autorità. A fornire ulteriori elementi utili per allargare l'inchiesta potrebbero essere proprio i vestiti che la ragazza indossava nel video della sera del 30 aprile scorso. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, si tratta degli stessi abiti che la giovane aveva addosso poco prima di sparire per sempre.
Esiste infatti una seconda inchiesta della Procura di Reggio Emilia contro ignoti e mira a capire se i cinque parenti di Saman abbiano avuto altri complici. Il 10 gennaio è stata nuovamente rinviata l'udienza a Isalamabad nei confronti di Shabbar Abbas, padre della 18enne considerato il mandante dell'omicidio arrestato in Pakistan dopo mesi di latitanza.
La prossima udienza è stata fissata per il 19 gennaio e potrebbe rappresentare una svolta per quanto riguarda la richiesta di estradizione in Italia.
L'uomo ha detto al magistrato di non sapere dove si trovi la moglie Nazia Shaheen, considerata complice del delitto e attualmente ricercata.
Al momento dell'arresto, Abbas aveva detto che la consorte era partita per l'Europa, circostanza smentita dalla Procura di Reggio Emilia che ha fatto sapere che la donna non ha preso nessun aereo diretto in zona Schengen.