Saman Abbas, arriva l’ok di Parigi: lo zio Danish Hasnain sarà estradato in Italia entro 10 giorni
Danish Hasnain tornerà in Italia. Lo zio di Saman Abbas, principale indagato per l'omicidio della 18enne pakistana di Novellara, sarà estradato in Italia. Dopo che il 5 gennaio scorso si è dichiarato favorevole al ritorno in Italia, arriva l'ok di Parigi. Nella giornata di ieri, 12 gennaio, Parigi avrebbe dovuto decidere i tempi dell'estradizione del 34enne: i magistrati della Chambre de l'Instruction hanno ratificato la decisione presa da Danish mercoledì scorso e hanno deciso che entro 10 giorni l'uomo verrà consegnato all'Italia. Secondo la giustizia italiana, l'uomo sarebbe l'esecutore materiale dell'omicidio della 18enne che si era opposta a un matrimonio combinato in Pakistan con un cugino. Gli inquirenti sperano però che la consegna avvenga prima dei 10 giorni. La polizia penitenziaria parigina deve infatti capire quando prelevare il 34enne per portarlo in aeroporto. Da decidere, inoltre, dove atterrerà. Gli investigatori sperano ce si opti per l'aeroporto di Bologna, perché più vicino al luogo delle indagini. Se atterrasse a Roma, Danish sarebbe tradotto nel carcere più vicino, ossia Regina Coeli. Qui affronterebbe il primo interrogatorio con un magistrato romano.
Lo zio di Saman si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che non vi sia stato alcun omicidio. Parlano chiaro però le versioni fornite dal fratello 16enne della ragazza scomparsa che ha indicato lo zio come principale esecutore dell'omicidio su accordo con gli altri familiari. Una discussione avvenuta durante una riunione di famiglia che il 16enne avrebbe ascoltato in prima persona. Pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza Danish è partito per l'estero come i nipoti e i genitori della 18enne. La madre e il padre della giovane sono partiti verso il Pakistan mentre lui, insieme ad altri cugini, si è diretto in Francia. L'uomo è stato fermato il 22 settembre 2021 alla periferia nord di Parigi. Viveva in un appartamento con alcuni connazionali da cinque mesi e su di lui pendeva un mandato di arresto europeo. "Non serve a nulla che io resti qui – ha affermato il 34enne davanti al giudice che gli ha chiesto se si opponesse all'estradizione -. Non posso parlare con mia moglie e non ho neppure i soldi per telefonarle. Preferisco tornare in Italia e spiegarmi. Se fossi stato colpevole sarei fuggito in Pakistan, non qui".
Si attende per metà gennaio anche l'esito delle analisi su un frammento osseo rinvenuto al Lido Po di Boretto (Reggio Emilia). I Ris di Parma renderanno pubblici i risultati dell'esame per accertare se l'osso cranico rinvenuto il 3 novembre 2021 appartiene o meno a Saman. Il corpo della ragazza non è ancora stato ritrovato, ma il fiume è uno dei principali luoghi di ricerca.