Salvini su Ilaria e Stefano Cucchi: “Perché mi si rompe le scatole se dico che la droga fa male?”
Sembra non finire il botta e risposta tra Matteo Salvini e Ilaria Cucchi, che ieri ha annunciato l'intenzione di voler querelare l'ex ministro dell'Interno per le sue dichiarazioni rilasciate al termine della sentenza di primo grado della corte d'Assise di Roma sulla morte del fratello Stefano. Il leader del Carroccio è intervenuto a Rimini al Congresso del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), dove ha fatto un chiaro riferimento alla vicenda. "Voi fate bene a ricordare tutti gli quegli uomini e quelle donne in divisa caduti – ha detto dal palco – . Ancora adesso si ricorda qualcuno che sarebbe stato, in passato, malmenato dalle forze dell'ordine però scommetto che oggi quasi nessun giornale, quasi nessun telegiornale ricorderà che proprio il 19 novembre di 50 anni fa fu ucciso il primo poliziotto a Milano, Antonio Annarumma". Poi l'affondo: "Scommetto che su quella vicenda – ha continuato Salvini – non ci saranno speciali sui telegiornali stasera. Però si rompono le scatole a qualcuno se dice che la droga fa male". Infine, ha aggiunto: "L'ho sempre detto, se qualcuno sbaglia, paga, con o senza la divisa, ci mancherebbe altro. Come in ogni lavoro chi sbaglia paga, non ci sono impunità o immunità".
Ilaria Cucchi, dal canto suo, è stata chiara. Vuole querelare il leader leghista per la sua frase "la droga fa male", pronunciata dopo la condanna dei 2 carabinieri coinvolti nella vicenda per omicidio preterintenzionale. Anche lei ieri sera, intervenendo durante il programma Lavori in Corso in onda su Radio Radio e Radio Tv dopo l'annuncio su Facebook dell'intenzione di portare Salvini in tribunale, non ha perso l'occasione di rivolgersi ancora una volta all'ex ministro dell'Interno, accusandolo di sciacallaggio: "Salvini fa speculazione su mio fratello, sono stata accusata io di fare questo, ma lui è uno sciacallo. Fa politica di basso livello sulla morte di mio fratello e sulla nostra storia. Arriva al punto di parlare ancora di droga nel momento in cui sono state emesse le sentenze di condanna per omicidio dopo dieci anni dalla morte di mio fratello – ha aggiunto -. Ma che ci vuole dire, che i drogati devono essere uccisi? Secondo me lui è completamente fuori dal mondo. Il giorno della sentenza mia madre che sta molto male è rimasta tantissime ore in quella udienza ad aspettare la pronuncia". Infine, ha concluso sottolineando che "mio fratello non è morto perché drogato, è chiaro a tutti fuorché a Salvini che ripete sempre le stesse cose, probabilmente sarà ancora sotto gli effetti del mojito. La querela è in via di presentazione. Non tollero più nulla, adesso basta. Sono in tante le persone che ci devono chiedere scusa. Salvini sembra il degno erede di Giovanardi".