Salvatore Parolisi: “Mia moglie Melania Rea era bellissima. Se l’ho uccisa io, provatemelo”
"L'ho sempre detto anche al giudice, da uomo, da militare e da padre: datemi l'ergastolo e buttate la chiave se sono stato io, se ho fatto una cosa del genere e me lo provate. Perché a me non l'hanno mai provato".
Comincia così la lunga intervista andata in onda a Chi l'ha visto? questa sera su Rai 3 a Salvatore Parolisi, l'ex militare condannato in via definitiva per l'omicidio della moglie, Melania Rea, uccisa con 35 coltellate nel 2011 nel bosco di Colle San Marco, nel Teramano.
L'uomo, che ha scontato 12 dei 20 anni di carcere previsti dalla sentenza, può ora usufruire dei permessi giornalieri e lasciare la struttura carceraria dove è recluso. "Potevo uscire da 4 anni, ma mi hanno dato solo 12 ore di permesso di merda. Qui ci sono gli ergastolani e escono dopo poco", ha detto alla giornalista di Chi l'ha visto?.
Poi, è passato a parlare della moglie Melania Rea e dei tradimenti: "Non si vive per inerzia, la vita è fatta di tanti valori e l'amore ti fa andare avanti. Per me il matrimonio era la realizzazione di un sogno. Ma la verità è che non potevo stare neanche con mia moglie a letto. Quando tornavo a casa spesso la madre dormiva con lei, litigavamo anche al telefono perché lei non veniva da me. Non l'avrei mai tradita, il primo anno ad Ascoli rigavo dritto, ma ho avuto la delusione di non avere un rapporto con lei", ha raccontato.
Per Parolisi, "Melania era bellissima, Ludovica era solo una scappatella. Non era la prima che la tradivo, ero sempre fuori casa ma amavo Melania. Non pensavo che Ludovica avesse perso la testa per me, le ho detto un sacco di bugie. Sono stato un verme ma amavo Melania. Le davo una parte del mio stipendio perché non volevo che lavorasse".
Infine, sulla possibilità di uscire dal carcere, ha concluso: "Mi mancano 4 anni l'anno prossimo, se trovassi un lavoro potrei uscire. Ma chi me lo dà? Guadagno 800 euro, quando sentono il mio nome e cognome scappano".