Salvatore Parolisi, fratello di Melania Rea: “Nessun amore, assente anche alla nascita della figlia”
Salvatore Parolisi “dice che amava Melania Rea ma in realtà non l’ha mai amata, rendiamoci contro che lui non è stato presente nemmeno quando è nata la figlia. Le dava 500 euro e basta. Ma questo non è amare una donna, una donna non deve essere legata a quelli che tu le passi ma deve esser libera di fare quello che vuole”, così il fratello di Melania Rea ha espresso tutto il suo stupore e la rabbia nei confronti di Parolisi dopo l'intervista dell'ex militare condannato in via definitiva per l'omicidio della moglie uccisa con 35 coltellate nel 2011 nel bosco di Colle San Marco, nel Teramano.
“Ho sentito cosa ha detto Parolisi e se lui ritiene di essere un uomo io mi vergogno di essere uomo, ha detto talmente tante inesattezze contro Melania….” ha dichiarato Michele Rea a ‘Chi l'ha visto?' pochi minuti dopo la messa in onda dell’intervista fatta a Parolisi fuori dal carcere di Bollate durante uno dei permessi giornalieri di cui ora l’uomo può usufruire dopo aver scontato 12 dei 20 anni di carcere previsti dalla sentenza.
“Melani era legata alla mamma come lo sono tute le figlie, ma mia madre certamente quando andava da loro non dormiva nel letto con Melania rispettava la loro privacy sicuramente” ha aggiunto Rea riferendosi alle parole di Parolisi che ha detto: “Non si vive per inerzia, la vita è fatta di tanti valori e l'amore ti fa andare avanti. Per me il matrimonio era la realizzazione di un sogno. Ma la verità è che non potevo stare neanche con mia moglie a letto. Quando tornavo a casa spesso la madre dormiva con lei”.
“Tre gradi di giudizio hanno detto che Salvatore Parolisi è il colpevole dell’omicidio di Melania Rea e da lì non si scappa. Nessuno può dire il contrario nemmeno lui, ci sono prove certe come il dna in bocca” ha sottolineato ancora il fratello di Melania Rea che già all’annuncio dei permessi premio per paralisi aveva espresso la sua rabbia. “Per noi è un dolore, un omicida condannato in via definitiva non dovrebbe poter ottenere permessi premio, non dovrebbe essergli concesso di rifarsi una parvenza di vita, di intrecciare relazioni sociali, di avere voce in televisione. Si parla tanto di leggi contro i femminicidi, si fanno leggi e leggine e poi si premiano così i delinquenti” ha dichiarato infatti Michele Rea.
“Lui almeno una vita ce l’ha, respira, da dodici anni noi non abbiamo più mia sorella e Vittoria non ha mai potuto pronunciare la parola “mamma”. Anche il suo nome non lo pronunciamo mai, per noi non esiste” ha aggiunto l’uomo riferendosi alla figlia naturale di Parolisi che oggi ha 13 anni e porta il cognome della mamma dopo che al detenuto è stata tolta anche la patria potestà.