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Covid 19

Salvate i non vaccinati da loro stessi (e l’Italia dalla variante Omicron)

I dati di questi giorni dimostrano più che mai che la scelta di non vaccinarsi sia una follia che rischiamo tutti di pagare a caro prezzo. Serve un cambio di passo, e serve ora.
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Un’incidenza tra i non vaccinati più di tre volte superiore a quella tra le persone vaccinate. Un tasso di ospedalizzazione superiore di più di sei volte. Ingressi in terapia intensiva superiori di dieci volte. Decessi superiori di quasi cinque volte. Possiamo girarci attorno finché volete, e fare tutti i discorsi che volete sulla libertà di scelta, e sulla sovranità di ciascuno di noi sulla propria salute. Ma mentre la variante Omicron del Covid-19 colpisce l’Europa con una violenza che non avevamo mai visto prima, imponendo a Paesi come l’Olanda di tornare all’incubo del lockdown per evitare il proliferare dei casi, e a Paesi come la Francia di parlare esplicitamente di obbligo vaccinale.

Tutto quel che sta succedendo oggi è un gigantesco memento mori per i prossimi anni. Che se ne esce tutti – Africa compresa, Paesi poveri compresi – o non ne esce nessuno. Che il vaccino non è un liberi tutti finché il virus circola e muta. E che in una fase di questo tipo, e con una nuova mutazione del virus più aggressiva delle precedenti, i vaccini, in questo caso le terze dosi, sono fondamentali per evitare che le terapie intensive e i cimiteri si riempiano di malati di Covid-19. Valgano per tutti i dati di questi giorni, con un numero di contagi sensibilmente superiore a quelli di un anno esatto fa, e un numero di morti e ospedalizzati di cinque, sei volte inferiore.

Oltre al futuro, però, c’è anche il presente. E il presente ci dice che chi non si vuole vaccinare – e pure chi non vuole vaccinare i propri figli, vista la maggior pericolosità che Omicron sembra avere sui più piccoli – sta mettendo la propria vita a rischio oggi come non mai in questa lunga emergenza pandemica. Non è più una questione di vaccinarci tutti per raggiungere quella chimera chiamata immunità di gregge o di comunità, insomma. È questione di vaccinarsi per evitare a noi stessi guai peggiori. Ed è questione di vaccinarci per evitare che le terapie intensive si riempiano di malati Covid non vaccinati – cosa che avverrà fisiologicamente se i contagi di Omicron cresceranno ai ritmi attuali -, obbligandoci a passare un gennaio in lockdown, con ristoranti, negozi e scuole chiuse.

Per questo è doveroso e auspicabile, e non solo legittimo, ogni ulteriore strumento volto a incentivare la vaccinazione, come ad esempio l’estensione del super Green pass ai luoghi di lavoro, o l’introduzione di qualche forma di obbligo vaccinale come quello austriaco, o come quelli che stanno valutando di introdurre Francia e Germania. Per questo è quanto mai fuori luogo e insensato parlare della sacralità della libertà di individuale e della scelta di non vaccinarsi come di un “diritto” da proteggere. La libertà di circolare liberamente, e il diritto all’accesso alle cure mediche oggi più che mai dipendono dai vaccini contro il Covid. Se non lo capiamo adesso, non avremo una seconda possibilità.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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