Salva un uomo che stava annegando, lo insultano perché ha soccorso uno straniero
Aveva soccorso un uomo in difficoltà, che stava per perdere la vita nelle acque del fiume Po a Baretto, in provincia di Reggio Emilia. Sauro Maghenzani, 52enne di Mezzano Inferiore, non ha passato nemmeno un secondo a pensare a cos'avrebbe dovuto fare in quel momento, istintivamente ha pensato fosse giusto buttarsi e cercare di salvare quel bagnante che stava per annegare. Fin qui, una storia normale, una storia come tante altre. Tanti i ringraziamenti, ma tra di essi spunta anche una lettera anonima piena di insulti razzisti. Manca infatti un dettaglio alla storia del salvataggio, che cambia tutto: l'uomo soccorso nel Po era straniero, di origini cinesi, e qualcuno ha ritenuto che la sua vita non fosse degna di essere salvata e per questo motivo ha preso carta e penna e scritto una missiva, insultando il suo salvatore.
"La lettera è di pochi giorni fa, ma mi è arrivata solo sabato in quanto il postino l’aveva recapitata per errore a un’altra persona, che poi me l’ha fatta avere. Confesso di esserci rimasto molto male, perché credo di aver fatto la cosa più normale di questo mondo. Nel momento in cui mi sono alzato dalla spiaggia per andare a soccorrere quell’uomo non mi interessava che fosse cinese, italiano o di colore. E invece per qualcuno questo aspetto fa la differenza", ha spiegato il signor Maghenzani.
"Abbiamo gli extracomunitari che ormai ci stanno soffocando e comandano loro, i cinesi che ci stanno uccidendo con la loro concorrenza", così inizia la lettera indirizzata al 52enne parmense, reo di aver salvato la vita a un uomo che avrebbe dovuto lasciar affogare perché cinese. E poi, ancora, una lunga sequela di insulti a Maghenzani e alla sua famiglia.
"In questi giorni tante persone mi hanno chiesto com'è andata e ho ricevuto dei complimenti. Quasi sempre, però, questi complimenti erano accompagnati da sorrisini e battute ironiche del tipo ‘potevi anche lasciarlo là'. Davanti a una persona che sta affogando non si possono pensare queste cose: stavolta è toccato a un cinese, ma in difficoltà potrebbe trovarsi chiunque. In fin dei conti molte persone, in quel momento, si sono messe a urlare ma nessuno si è alzato per andare a vedere cosa stesse accadendo", ha concluso il 52enne.